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Parte Prima — Alta Italia
fabbriche e della torre antichissima che formava parte di un forte, di cui diamo la veduta (fig. 44).
Cenni storici. — Dicesi sórto sulle rovine dell'antico Caristum, ricordato da Tito Livio, ove i Romani diedero una battaglia micidiale ai liguri Stazielli, i quali furono sconfitti, nonostante il loro grande valore. Nel 1054 l'imperatore Arrigo III diede Cartosio, con altre terre, alla chiesa d'Acqui, i cui vescovi lo infeudarono ai marchesi di Ponzone. Nel 1435 il duca Amedeo Vili lo acquistò con la pace di Torino e l'ebbero quindi gli Asinari di Gostigliole.
Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P* T. a Ponzone.
Cavatore (960 ab.). — Sta in cima di un piccolo colle, sulla sponda dell'Erro, a chilometri 7.5 circa da Ponzone, esposto per la sua giacitura a lutti i venti, che vi rendono talvolta il clima assai freddo. Parrocchiale di San Lorenzo e torre antica, di proprietà dei marchesi Falletti di Barolo.
Cenni storici. — Appartenne anticamente alla contea d'Acqui, finché l'imperatore Carlo IV, con diploma del 1355, lo diede in dono a Giovanni II marchese di Monferrato. Venuto nel 1703, con tutta la provincia d'Acqui, in possesso dei duchi di Savoia, ne furono successivamente feudatari i marchesi Falletti di Barolo, i Guaschi, i conti Billiani di Rocchetta Palafea e i Guerrieri di Mantova.
Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P' T. ad Acqui.
Grognardo (1094 ab.). — Sulla riva destra del Visone, che viene da Morbello e va nel Bormida menando piccole pagliuole d'oro, a chilometri 7.5 circa da Ponzone. Sopra un colle vicino veggonsi ancora gli avanzi di un antico castello, e a 400 m. sgorga, in quantità di 37 ettolitri l'ora, una sorgente d'acqua acidula e diuretica, valevole contro le affezioni atoniche del canal digestivo e nelle lente infiammazioni viscerali, vescicali e proslatiche. Il territorio è conformalo a colline, coperte di vigneti producenti vini neri alcoolici e moscato bianco pregevole.
Cenni storici. — Appartenne già ai vescovi d'Acqui, e divenne poi feudo di un ramo dei marchesi Malaspina, finché passò in possesso, col titolo di contea, dei Beccaria-Incisa.
Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P1 T. ad Acqui.
Morbello (1464 ab.). — Composto di due borgate e parecchi grossi cascinali, sulla destra del Visone, e cinto di alte montagne, con parrocchia antica di San Sisto; cave di marmo e di un bell'alabastro, ed una sorgente ferruginosa non adoperata per uso medico. Nel seno delle montagne che circondano Morbello si trovarono tracce di miniere di lignite e torba, che non furono coltivale per mancanza di capitali.
Cenni storici. — Fu fondato, nel 1200, da un potente signore di Sommaripa di Val di Scrivia. Ricordansi fra i suoi signori i marchesi Malaspina, i Genovesi, i marchesi di Monferrato e Francesco Sforza.
Uomini illustri. — Vi nacque Domenico Nano, poeta, autore di una Vita di san Guido in versi latini, citata dai Bollandisti, protonotario apostolico ed arciprete della cattedrale di Savona.
Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P* T. a Ponzone.
Mandamento di RIVALTA BORMIDA (comprende 5 Comuni, popol. 9763 ab.). — È metà in piano, metà in colle. Nella prima parte il terreno è tenuto generalmente a prati; nelle colline, a vigneti, dai quali gli abitanti traggono la loro principale risorsa.
Rlvalta Bormida (2939 ab.). — Giace presso la sponda destra del Bormida, a 14 chilometri da Acqui. Era cinto anticamente di mura, di cui veggonsi ancora gli avanzi. Parrocchiale di San Michele di antica costruzione e tre Opere di beneficenza: Asilo infantile, lascito Conti e Congregazione di carità.
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