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La Religione esposta in lezioni pratiche per le scuole
Volume I - La Fede
Can. Giulio Bonatto
Casa Editrice Marietti, 1932, pagine 160

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 7 —
   di ciò che esiste (1), per una spiegazione sufficiente bisogna uscire dai contingenti e arrivare a un essere necessario che ha in se stesso la ragione di sè. Questo essere si chiama necessario, non solo nel senso che non se ne può fare a meno, ma nel senso che sussiste per necessità della natura sua, e quindi non dipende, nè può avere limiti, da alcuno. Egli è l'essere infinito. È Dio.
   2° Dall'ordine delle cose. — Nelle cose create c'è un ordine. Ora l'ordine suppone un ordinatore. L'ordinatore del mondo è Dio.
   Quando io vedo dei mezzi disposti a raggiungere un fine, dico che c'è chi li ha ordinati. In un'isola deserta trovo una casa, o vicino ad una fontana una semplice panca: vedo sulle arene del deserto la traccia di un piede umano: e io dico: qui alcuno è passato. — Può darsi un ordine casuale? Gettate colori su una tavolozza, non ne uscirà la « Cena » di Leonardo ; gettate caratteri di stampa, non ne uscirà la « Divina Commedia » ; lanciate una nave da Genova senza pilota, non» andrà a Palermo.
   Ora nel mondo c'è un ordine mirabile. C'è un regno minerale che serve agli esseri superiori, un regno animale che serve ai bisogni dell'uomo, e l'uomo che sente aspirazioni che lo portano oltre la cerchia del creato, a Dio.
   C'è un ordine nel cielo. Le stelle sembrano piccoli punti luminosi e sono mondi di proporzioni sterminate, sembrano poche centinaia e sono milioni e miliardi, sembrano immobili e sono lanciate a corsa vertiginosa, sembrano collocate a caso e percorrono un'orbita fìssa, senza incontrarsi mai. Il cielo canta la gloria di Dio.
   C'è un ordine nel corpo umano: il sangue per le vene affluisce al cuore, si purifica nei polmoni, si distribuisce per le arterie a nutrire il corpo. Galeno ha detto: «Datemi un corpo, sia pure d'un cane, e gli farò latrare il nome di Dio ».
   C'è un ordine negli esseri infinitamente piccoli. Una goccia d'acqua esaminata col microscopio»apparisce come un mare popolato da milioni di esseri. E tutti sanno la potenza dei microbi.
   Riassumiamo:
   Quando io vedo una casa io dico che qualcuno l'ha fatta. E quando vedo ii mondo, immensa casa per l'uomo, dico che l'ha creato Iddio.
   (1) Infatti a ogni nuovo essere che ci dà la ragione di un altro, torna la questione: contingente, o necessario? e se è necessario, siamo a Dio; se è contingente, la questione si sposta, ma non si risolve. A meno che si voglia ammettere che, mentre ciascun essere ha una causa, il complesso degli esseri, il mondo, possa essere senza causa.