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guente, presentatosi al re, non diede la risposta, ma chiese altri due giorni per pensarci. E presentatosi la terza volta, ne chiese quattro. Richiesto perchè così facesse, rispose: Perchè più ci penso e più la cosa mi sembra oscura (De nat. deorum I, XXII, 60).
Ma Gesù non esitò a spiegare chi è Dio. Egli disse: Dìo è vostro Padre. Egli fa nel mondo come il padre nella casa. Vi ama, provvede a voi, vi governa (vi premia e vi castiga). — Insegnò pure che Dio è spirito. Una volta gli Apostoli dissero : « Ci piace sentirti parlare di Dio. Aggiungi una cosa: fa che lo vediamo!». Gesù rispose: « Chi vede me, vede anche il Padre mio » (Giov. 14, 9) ; « Dio è spirito » (Giov. 4, 24).
È questo il concetto di Dio, esatto, popolare, facile, adatto per la mente dei fanciulli e del popolo. È la rivelazione della paternità di Dio fatta da Gesù, che alla legge antica fondata sul timore sostituì la legge nuova fondata sull'amore.
Già prima della venuta di Gesù Iddio si era rivelato, e allora aveva dato di sè un concetto divinamente profondo, benché meno accessibile. A Mosè che lo interrogava chi Egli fosse rispose : « Io sono Colui che sono ; così dirai al popolo: chi mi ha mandato è Colui che è » (Es., 3, 14; ved. pag. 157).
Così Dio si è definito: Egli è colui che è: Egli è l'Essere.
Anche noi siamo un essere, ma non siamo l'Essere. Siamo un essere dipendente, perchè il nostro essere l'abbiamo avuto da Dio; siamo un essere limitato perchè il nostro essere lo abbiamo in quel grado e con quei limiti con cui Dio ce lo ha dato. Dio invece è da se stesso; è l'Essere indipendente; è per necessità intrinseca, e quindi senza limiti (1). È la pienezza dell'essere. È infinito
Da questo principio, che Dio è per necessità di natura, è l'essere senza confini, la pienezza dell'essere, segue:
1° che tutto ciò che è qualche cosa: bontà, virtù, sapienza, bellezza, potenza, è tutto in Dio, e tutto in grado infinito.
Ciò che è difetto, imperfezione, peccato, non è in Lui, perchè è un concetto negative», un non essere.
(1) I limiti sono proprii di colui che riceve qualcosa da altri in determinata misura.