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La Religione esposta in lezioni pratiche per le scuole
Volume I - La Fede
Can. Giulio Bonatto
Casa Editrice Marietti, 1932, pagine 160

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2° che Dio è ogni perfezione.
   Dio non dice: io ho la vita, son vivo, ma dice: io sono la vita. Non dice: io sono sapiente, ma io sono la sapienza. Non dice: io sono vero, ma io sono la verità. Siamo noi che col nostro modo imperfetto di concepire Dio gli attribuiamo le perfezioni a quel modo che le attribuiamo alle creature e diciamo: Dio è buono, Dio ha una infinita sapienza, ecc.
   Così si comprende la definizione del Catechismo:
   « Dio è l'Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra ».
   GLI ATTRIBUTI DI DIO
   Noi, parlando di Dio imperfettamente, distinguiamo in Lui diversi attributi, la potenza, la bontà, la provvidenza, ecc. Non si deve però credere che in Dio gli attributi siano distinti e formino un composto, un aggregato. Non c'è alcuna reale distinzione nell'Essere divino, ma un atto solo, semplicissimo, in cui è sapienza e bontà, potenza e misericordia e carità, un atto solo che a noi apparisce sotto innumerevoli aspetti perchè è infinito.
   I principali attributi di Dio sono (letture 7, 9):
   L'Unità. — È impossibile che vi siano due esseri infiniti: uno eliderebbe l'altro. Uno mancherebbe delle perfezioni che sono proprie dell'altro. Uno non sarebbe onnipotente perchè non potrebbe impedire l'azione dell'altro. Anche l'unità delle leggi fisiche indica un unico autore.
   h'Eternità. — Dio è infinito, e perciò è di là del tempo ; Egli eccede ogni limite di tempo. Dio non ha nè principio, nè fine, nè successione di momenti ; è un presente eterno ; non è contenuto nel tempo, ma contiene il tempo.
   Immaginate una circonferenza in cui due raggi separino un arco, segnandone il principio e la fine. Come l'arco è contenuto nella circonferenza, così il tempo nella eternità. Dio nella sua eternità, come l'occhio dal centro d'un circolo, vede tutto insieme, il presente, il passato, l'avvenire. Egli è « ...il Punto - a cui tutti li tempi son presenti » (Dante, Farad. XVII).