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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LA. SAPIENZA DEL POPOLO
   del cuore umano in molti di essi ; quai profittevoli e non sempre ovvii consigli sui punti più importanti della vita, quali sarebbero la scelta della moglie, dei compagni, d'una professione, l'allevamento e l'educazione dei fanciulli, la masserizia, la sopportazione dell' avversità e della prosperità, il costringere dei desiderii intemperanti, delle speranze smodate e va dicendo ! Ma i proverbii poggiano anche più in alto ~T essi hanno la loro etica, la loro teologia, i loro concetti dell' uomo nelle sue attinenze coi suoi simili, con sè stesso, con Dio!1
   u Troverai qui — dice Giusti nella prefazione alla sua Raccolta di proverbi toscani — oltre un tesoro' di lingua viva e schiettissima, una raccolta d'utili insegnamenti a portata di tutti, anzi un manuale di prudenza pratica per molti e molti casi che riguardano la vita pubblica e privata. La cura della famiglia, quella della persona, l'agricoltura, l'industria e persino la cucina hanno di che giovarsi in questo libretto; e non credo di spingere la cosa troppo oltre se dico che tutti potranno spigolarvi, cominciando da chi fa i lunari fino a quello che architetta sistemi di filosofia.
   1 Così ragiona anche il Fanfani ne'suoi graziosi Diporti Filologici: « I proverbi son trovati dal popolo, sono tutta la sua dottrina; in essi c'è la regola del doversi governare così o così in opera di masserizia famigliare: del dover procedere cosi o così verso Dio o verso gli uomini: del dovere così o così temperare ì suoi costumi: insegnano come portarsi in guerra ed in pace: come giudicare delle opero altrui: quali sieno gli uffizii della signoria e della sudditanza; e questo essi fanno per via di motti o sentenze più o meno accorte ed efficaci e con figure più o meno splendide; per modo che vedendogli raccolti in un libro, si ha norma sicura, da accertare non pur la natura di quel popolo e gli affetti prevalenti in esso ma altresì il suo ingegno e la sua naturale accortezza. « (Dial. X, pag. 152).