DEFINIZIONE E FORMA DEL PROVERBIO.
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^azione. Io non vo' già dire che tale sia qui il caso appunto, dacché le parole non suonano male, tutto ohè npn adempiano a pezza i requisiti rigorosi di una •definizione, dove ci facciamo a considerare che cosa intendesse lo scrittore co' suoi tre s, il che non è diffìcil comprendere. Il proverbio, die'egli, dee esser succinto, vale a dire breve, proferibile a un fiato. Dee aver senso, in altri termini, non essere il mero cicalio insulso e triviale del conservare, chè morreb-' besi non sì tosto nato, non pigliandosi alcuno la briga di conservarlo in vita. Dee aver sale, vale a dire, oltre il suo buon senso, dee esser frizzante nella sua forma esteriore e munito di aculeo o barbetta così -da non cader facilmente dalla memoria Però considerata come definizione, questa allitterazione di tre s mi riesce manchevole, come ho detto, ed erra per diffetto insieme e per eccesso.
Per tal modo richiedendo succintezza o brevità, erra per eccesso. È certo, per vero, che un buon proverbio ha da esser breve, vale a dire breve, per- quanto comporti la piena ed evidente significazione di ciò •che vuole esprimere. La brevità, anima dell' arguzia, dee esser l'anima del proverbio arguto, il quale dee ¦ contenere, al dir d'un inglese, molta materia stillata in poche parole. A volte consterà di^due, tre o quattro e, non di rado, monosillabiche parole come: Vigna, tigna— Fortuna e dormi — Chi affitta sfitta, ecc..8.
1 I! seguente epigramma di Marziale sugli epigrammi si •accosta assai alle suddette qualità di breve, sensato e salato
che voglionsi proprie del proverbio :
Orane epigramma sit instar apis; sii aculeus Mi, Sint sua mella, sit et corporis exigui.
Vale a dire : « Dee l'epigramma all',ape esser simile ; — Abbia pungolo, miei, corpo gentile. »
2 11 proverbio più breve eh' io mi conosca è il tedesco Voli Toll, che sta a significare che chi sta bene ruzza volantieri. In questa vaghezza di estrema brevità i proverbi divengono