DEFINIZIONE E FORMA DEL PROVERBIO.
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lagevolmente puossi affermare sien tali, essendoché non manchino proverbi insulsi e scipiti, comechè rari comparativamente; mentre ora, lo si rammenti, noi non andiamo considerando per anche quali sieno gli ornamenti di un buon proverbio, ma i caratteri essenziali di tutti.
La suddetta definizione pecca poi per difetto come quella che omette al tutto una qualità del proverbio-di tutte la più essenziale, vo'dire la popolarità, l'adozione generale e l'uso costante del popolo. Senza siffatta popolarità, senza questo suffragio e consenso dei molti, se non di tutti, niun motto, comecché succinto, sensato e salato, comecché meritevole per tutti questi requisiti di divenir proverbio, può dirsi ancor tale. Questa popolarità pretermessa nella dinumerazione delle qualità essenziali del proverbio, è non pertanto la sola, la cui presenza sia assolutamente necessaria e la cui assenza riesca fatale alle pretese di un motto, di esser considerato quale un proverbio.
Coloro che si son dati a far raccolta di proverbi non si sono alle volte bastantemente capacitati di ciò, e ad ogni modo non ci hanno sempre posto mente; di che seguì che molte raccolte contengono ogni breve motto inciampato dove che sia dai raccoglitori , cui parve espresso argutamente o saviamente; mentre un gran numero di questi motti non ricevettero mai adozione o diritto di cittadinanza nella gran famiglia dei proverbi ; e non avendo mai avuto corso, non hanno diritto a questo titolo, per quanto possano per altra parta aver diritto alla nostra ammirazione. In grazia di esempio, il detto di Goethe: u Non occorre che un uomo sia architetto per viver in una^ casa, n parmi abbia ogni requisito essenziale del proverbio, tranne soltanto che non ha corso sulle labbra degli uomini. E un