22 LA. SAPIENZA DEL POPOLO
CAPITOLO II.
Origine e generazione dei proverbi.
Nel capitolo precedente ho discorso per sommi capi dell'importanza, della forma e della definizione del proverbio ; esaminiamo in questo, per quanto è possibile, i modi onde una nazione acquista il gran, corpo de' suoi proverbi, le fonti da cui principalmente li deriva e le circostanze in cui ebbero origine e generazione.
E innanzi tratto, per quanto possa esser diversa ora la forma, ora il contenuto dei proverbi, la loro origine è essenzialmente identica. Un'osservazione, una riflessione, un pensiero vengono espressi in una certa occasione, in forma e linguaggio popolare, non monta se mediante la penna o la lingua. Questa espressione ha la fortuna di piacere per un motivo qualunque; essa è ripetuta nella medesima od in una consimile occasione ; non importa se oralmente o per via di scritture o di stampa. Più frequentemente ciò avviene, più presto è raggiunta la proverbialità (se mi si passa il termine ) d' essa espressione ; ed in quanto più ampi circoli avviene questa ripetizione, tanto maggiore è la diffusione del proverbio nato in siffatta guisa. Ho detto che il pensiero dee essere espressa in forma e linguaggio popolare, essendoché la ripetizione, comecché frequentissima e in circoli ampissimi,, non valga, senza questa impronta popolare, a tramutar l'espressione in proverbio. In grazia di esempio, le espressioni: La vita non è il massimo dei beni — L'istinto del cuore è la voce del destino, furono ripetute aeaai più di frequente che la famosa piacevole