ORIGINE E GENER AZIONE I)EI PROVERBI. 83
Gli è così che assai grande o, a dir meglio, grandissima è la quantità dei proverbi non derivati dall'antichità, ma comuni a tutte o pressoché tutte le moderne lingue europee. La solidalità (per servirmi di un vocabolo divenuto oggimai indispensabile, e cui la Crusca chiude indarno le sue porte) la solidalità di tutte le nazioni cristiane apparisce evidentemente anche in questo.
Nulla ha per vero nello studio dei proverbi, nell'attribuzione di essi ai loro legittimi possessori, nello assetto e citazione di essi che crei una maggior perplessità della circostanza di trovar lo stesso proverbio in tante contrade diverse e vigente fra così diverse nazioni. Attribuendolo ad una, e' par eome che si faccia torto ad altre molte, mentre è quasi, e il più sovente, impossibile al tutto determinare a qual nazione appartenne originariamente e da qual nazione il derivassero di seconda mano le altre, anche concesso che la forma in cui ora il possediamo sia realmente di tutte la più antica. Più di una volta codesto fatto ha posto in serio imbarazzo il raccoglitore zelante dei proverbi della sua patria. Orgoglioso del tesoro dovizioso che gli si parava dinnanzi, egli ebbe a malincuore a convincersi, dopo una più accurata disamina, quanta parte di quei proverbi, ch'ei riputava proprietà e gloria esclusiva della sua patria, appartenesse invece ad altre nazioni che vantavano a buon diritto la priorità di possesso.
La quistione, dice Wander nella prefazione al buo Deutsches Sprichuorter-Lexikon in corso di stampa, se un proverbio appartenga a questo o quel popolo, quale fra essi l'abbia veduto nascere e qual ricevuto soltanto per trasmissione, parmi malagevole a sciogliere, segnatamente quando trattasi di popoli, contermini e in continua attinenza commerciale o