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   LA. SAPIENZA DEL POPOLO
   da simil paragone. So bene che, battendo codesta via, si corre rischio d'illudere sè stesso e di darla a bere ad altrui, raccogliendo ed aàducendo quelli fra i proverbi soltanto che son più conformi ad una teoria preconcetta e pretermettendo gli altri che militano contro di essa. Pur ammettendo che bisogna riguardarsi da questo pericolo e che havvi un gran numero di questi detti che non si ponno-tirare ad illustrar differenze per esser basati sull'ampio fondamento dell'universale umanità, assai più profondo che non sia ciò eh' è peculiare e nazionale,
   10 sono non pertanto convinto che rimangono proverbi in buon dato che ponnosi addurre con perfetta buona fede a conferma di queste asserzioni; sono convinto che possiamo apprendere dai proverbi in uso fra un popolo ciò eh' è più intimo e più caro al suo cuore, gli aspetti sotto cui considera la vitar quel che gli torna in onore e in disonore, quel che è bene o male agli occhi suoi, con altre molte rivelazioni che non è mai superfluo conoscere.
   E facendomi anzi tutto dai proverbi della Grecia,, ciò che più ci colpisce nello studio di essi e che più
   11 studia più riempie di meraviglia lo studioso, è 1' evidenza che porgono della conoscenza profondar dell'intima dimestichezza di tutta la nazione con la sua propria mitologia, storia e poesia. La moltitudine infinita di leggiere e sottili allusioni alle leggende dei loro Dei ed eroi, agli incidenti primitivi della loro istoria, ai racconti omerici, che incontrasi del continuo nei proverbi dei greci è veramente sorprendente e mostra chiaramente come quel popolo eletto, culto e fortunato fra tutti i popoli che mai vissero in terra, conoscesse bene addentro tutti gli elementi, le molle, le fibre della propria vita nazionale. Per molti ed importanti rispetti però i proverbi greci considerati quale un tutto, sono inferiori