ESPRESSIONI PROVERBIALI.
cosa interessante più che altri non pensi. Per tal modo le forme del proverbio che garrisce l'assurdità di coloro i quali rivedono il pelo ad altrui per qualche vizio o difetto mentre sono intinti eglino stessi della medesima e fors'anco di una peggjor pece, non hanno alle volte veruna od al più al più una lievissima connessione fra di loro; ma contuttociò il proverbio è, in fondo in fondo ed essenzialmente, identico. Così noi diciamo in italiano: La padella dice al pajuolo: Fatti in là che tu mi tigni; e gli inglesi dicono: La fornace dice al forno: Casa arsa (The kiln calls the oven: Burnt house); gli spagnuoli: La cornacchia disse al corvo: Via di qua negro (Dijo la corneja al enervo : Quitate allà negro) ; i tedeschi : L'un asino chiama l'altro: Lungorecchi (Ein Esel schimpft den andern: Langohr); mentre è d'uopo confessare che havvi una certa originalità nella versione catalana: La morte disse all'uomo con la gola tagliata: Quanto sei brutto. Sotto quante varietà di forme non si presenta qui lo stesso pensiero?
Recherò un'alti-a illustrazione del medesimo fatto. Molti credono probabilmente che i nostri modi proverbiali: Portar cavoli a Legnaia — Tavole a Fiu-malbo —. Frasconi a Vallombrosa, ecc., sieno espressioni esclusivamente italiane dell'assurdità di portare in un luogo cose che già vi abbondano o, metaforicamente, di far mostra o spacciare qualche suo pensiero o detto o avvertimento che altri fa con persone che ne sanno più di lui. Queste espressioni proverbiali naturalmente sono italiane nella veste esteriore che indossano, ma nella loro essenza ap-
Sartengono a tutto il mondo ed a tutti i tempi, òsi i greci dicevano: Portar nottoh ad Atene e vasi a Samo, ove ne aveva una grande quantità; i persiani: Portar pepe alle Indie; gli arabi: Portar datteri a Hagiar; gli egiziani: Portar cocodrilli in