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leonardo
Soddisfacendo parte dei desideri non si fa altro che accrescerne il numero perchè il possesso delle cose desiderate fa sorgere nuovi desideri oppure rinforza quelli che non sono stati soddisfatti. Cercando di sopprimere i desideri si finisce col sopprimere solo i più comuni e volgari (dell' amore, della ricchezza, ecc.), sostituendone altri anche più forti (della vita eterna, dei poteri occulti, ecc.).
Alcuni forse son riusciti ad estirpare del tutto i desideri ma pochissimi in moltissimi secoli, malgrado la predicazione continua di due fra le più grandi religioni del mondo (il Cristianesimo e il Buddhismo). Perciò il metodo della rinunzia si può considerare praticamente, per la quasi totalità degli uomini, fallito e appare necessario trovarne un altro. Quest' altro, cho io propongo, è quello donnipotenza.
L' unico modo per non desiderare le cose, per disgustarsene è quello di possederle. .Chi tutto ha non può desiderare nulla. Per questo Dio è pensato come perfetto e beato. Finché non abbiamo ottenuto le cose desiderate noi le immaginiamo grandi, dolci, piacevoli. La brama eccita 1' immaginazione ed esagera le promesse di felicità. Ma il possesso ha, dopo un certo tempo, per resultato la nausea e chi molto possiede molto disprezza (Salomone). Perciò se il soddisfare solo alcuni desideri non riesce che ad accrescere i rimanenti e se 1' estirparli tutti è quasi impossibile non c' è altra soluzione che questa : soddisfarli tutti. Giacché noi desideriamo solo le cose che non abbiamo, bisogna far sì che non esistano più cose che non abbiamo, cioè che noi possediamo o possiamo possedere tutte le cose.
Per far ciò è necessaria l'onnipotenza. L' uomo deve diventar Dio — da schiavo agitato e tormentato delle sue voglie padrone calmo e beato di tutte le cose Quando 1' uomo otterrà tutto, o sarà certo che potrà avere nell' istante qualunque cosa egli desideri, tutto il mondo cambierà di valore ai suoi occhi.
Le cosdtsubiranno un deprezzamento infinito. I desi-