gli amanti d'iddio
Così amiamo chiamare le anime mistiche che attraverso i veli di linguaggi e di dogmi diversi aspirarono, o coll'umiltà o coll'or-goglio, colla mortificazione o la potenza, ad elevarsi allo stato divino.
Il Leonardo pubblicherà in ogni numero alcune parole di questi amanti e comincia col dare un dialogo di Meister Eckehart tra¦ dotto da Piero Marrucchi e alcuni frammenti di Novalis tradotti da Giuseppe Prezzouni. Ambedue queste due traduzioni fanno parte di volumi di prossima apparizione.
Colloquio di un dottore e di un mendico.
Fu una volta un insigne dottore il quale per otto anni con preghiere continue visse in ardente desiderio che Dio gli mostrasse un uomo dal quale ei potesse apprendere la via della verità. E un giorno che con insolita veemenza l'anima sua si consumava in questa sete di rivelazione, una voce dal cielo così gli parlò : « Esci fuori sulla porta del tempio ed ivi troverai un uomo il quale ti insegnerà la via della verità ».
Uscì egli adunque e sulla porta vide un mendico con piedi laceri e fangosi, le cui vesti in tutto potevan valere appena tre oboli. E, salutandolo, gli disse : « Buon giorno ». A cui il mendico : « Non ricordo di aver mai avuto un cattivo giorno ». E il dottore : « Così Iddio ti dia fortuna, chè mi rispondi in tal modo ! ». E l'altro : « Mai conobbi sventura ». Al che il dottore di rimando : » Che tu sia felice! Che voglion significare queste tue parole?» E il mendico: » Giammai fui infelice ». E di nuovo il dottore : « Ti salvi Iddio ! Orsù, parla più aperto, chè io non t'intendo ».
Rispose il mendico : « Volentieri il farò. Tu mi augurasti, o maestro, un buon giorno ed io ho risposto che mai non ebbi un cattivo giorno. Imperocché se la fame mi tormenta ne lodo Dio; se ho freddo, se cade grandine, neve o pioggia, se l'aria è serena o tempestosa ne lodo Dio; se son povero e disprezzato sempre egualmente ne lodo Dio : onde mai mi capitò giorno avverso. Tu