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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

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a cura di Federico Adamoli

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   leonardo
   e, b) dell'ostilità contro le sensazioni. La massima dei disprezzo delle sensazioni esterne era propria agli stoici, e in parte ai selvaggi americani ; — quella delle sensazioni interne alla cosidetta gente assennata del gran mondo, e simili. La massima dell'ostilità per le sensazioni esterne ed interne, l'hanno proposta e in parte seguita gli anacoreti austeri, i fachiri, i monaci, i penitenti, i flagellanti di tutti i tempi. Parecchi cosidetti malvagi possono, per quanto oscuramente, avere osservato questa massima. Ambedue queste massime si trasmutano facilmente 1' una nell'altra e si mescolano. Quarto, per mezzo di una scelta parziale di certi sensi e di certi eccitamenti, che per mezzo dell'uso e delle massime acquistano una influenza costante e preponderante. — Così ci si è liberati dell'anima per mezzo del corpo e del corpo per mezzo dell' anima, ed al rovescio per mezzo di questo o di quell' oggetto esterno od interno ci si è liberati di tutti i restanti oggetti. A ciò appartengono le passioni di ogni genere, le fedi e le convinzioni in noi stessi, in altre persone, negli spiriti, ecc. I pregiudizi e le opinioni giovano parimenti ad una tale libertà parziale.
   Il mondo spirituale ci è in realtà chiuso, ma potrebbe sempre palesarsi. Se noi diventassimo all' improvviso così elastici, quanto occorresse, allora noi ci vedremmo in mezzo e sotto di lui. Il metodo di cura di questa condizione difettosa, consisteva' altra volta in digiuni e in purificazioni morali, ora forse consisterebbe in un regime rafforzante.
   Nel medesimo modo, con cui noi muoviamo arbitrariamente gli organi del pensiero, e pure a nostro arbitrio ne modifichiamo i moti, e li osserviamo con i suoi prodotti e li esprimiamo in modo svariato — nel medesimo modo, con cui noi trasformiamo in lin guaggio i moti dell'organo del pensiero, come noi li esterniamo in gesti, e ne coniamo le nostre azioni, come noi ci muoviamo e ci fermiamo a nostro arbitrio, e riuniamo e dividiamo i nostri movimenti, nello stesso modo appunto noi dobbiamo imparare ad unire, dividere, muovere e fermare i moti del nostro corpo. Tutto il nostro corpo è assolutamente adatto ad esser messo In moto a nostro arbitrio. Gli effetti della paura, del terrore, della tristezza, dell' invidia, della vergogna, della collera, della gioia, della fantasia, ecc., ne sono indicazioni sufficienti. Ma oltre a ciò si hanno sufficienti esempi di molti uomini che hanno acquistato un potere arbitrario sopra certi membri del corpo loro, che ordinariamente sono liberi. Allora ogni uomo sarà il proprio medico, e potrà acquistarsi un sentimento perfetto, sicuro, esatto del proprio corpo; allora