Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1906

   

Pagina (56/435)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (56/435)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   56
   leonardo
   tere in modo tale, sarebbe trasformato in una parte del nostro corpo interno, come ora la nostra anima.
   Ogni incantamento si compie per mezzo di una parziale identificazione con l'incantato — il quale io posso costringere a vedere, credere, sentire una cosa come io voglio.
   Il massimo mago sarà colui che saprà incantare anche sè stesso ed in modo che la sua incantagione gli si presenti come un apparizione autonoma. Non potrebbe esser questo il nostro caso?
   Idealista magico è colui che può trasformar parimenti le cose in pensieri come i pensieri in cose, ed ha in suo potere ambedue le operazioni.
   L'uso attivo degli organi non è altro che un pensiero magico miracoloso, o un uso più arbitrario del mondo dei corpi ; poiché la volontà non è altro che una magica e potente attività mentale.
   La pazzia e la magia hanno una grande rassomiglianza. Un mago è un artista del delirio.
   I fratelli moravi annichilano la loro ragione, le persone sentimentali la loro intelligenza, la gente assennata il suo cuore. Nessun atto ci è più comune, di quello dell' annichilazione. Appena egualmente comune è l'atto del porre. Noi poniamo e togliamo qualunque cosa arbitrariamente, solo perchè lo vogliamo.... Il che è un modo d'operare estremamante comodo per porre fine ad ogni lotta e dissidio fra il mondo esterno e l'interno. E una specie di magia, per mezzo della quale noi ordiniamo il mondo che ci attornia secondo il nostro comodo e il nostro capriccio.
   Novalis.