alleati e nemici
Cronaca Pragmatista.
Il Pragmatismo, almeno per ora, non vuole smentire sč stesso. Esso ha sempre affermato la mutalitą, la plasticitą delle dottrine come una delle condizioni della loro efficacia ed esso medesimo, per svilupparsi e rafforzarsi, č costretto a cambiare.
L'attivitą della nuova filosofia non accenna a cessare. Nell'ultimo convegno (meeting) della American Philosophical Association, (Cambridge, Mass. 27-29 die. 1905) di cui č presidente William James, due comunicaziomi erano consacrate a questioni pragmatiste : una di J. E. Creighton (Experience and Thought) e 1* altra di E. G. Spaulding (Pure Science and Pragmatism). In Inghilterra continuano nel Mind le polemiche e nel numero ultimo (january 1906) il sig. A. E. Taylor se la prendeva un po'stizzosamente con F. C. S. Schiller a proposito della veritą e delle conseguenze. Ma Schiller non si č perso d'animo e dentro quest'anno egli spera di pubblicare un altro volume che faccia seguito a Humanism
Anche la Francia comincia a muoversi. Se gli apostoli razionalisti che si nascondono nelle anonime recensioni della Revue de Metaphysique et de Morale sputano qualche goccia di veleno contro questa « philosophie ą la mode » c'č l'antica Revue Philosophique che comincia a prendere sul serio il movimento anglo-italiano con un lungo articolo di A. Lalande comparso nel numero di febbraio. In Italia resta sempre, come quartier generale della campagna pragmatista, Firenze. Per conto mio ho fatto un articolo d'insieme sulle teorie pragmatistiche nella Revue du Nord (janvier 1906) uno studio sulla Volontą di Credere nella Rivista di Psicologia (gennaio-