un discendente di ami-eto
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IV.
Come pensatore Kierkegaard fu indotto dalla sua indole a dare importanza all' esperienza ed a diffidare di speculazioni che distolgono dalle crisi e dalle mire della vita. La psicologia lo affascinava e lo condusse sulle vie dell'osservazione, specialmente perchè aveva gran talento per la descrizione. Il suo sentimento etico lo indusse a dare importanza al significato del lavoro, lottando e soffrendo in mezzo al tempo ; — noi viviamo nel futuro : perciò la lotta e la dolorosa aspettativa sono inevitabili per tutti quelli che non si perdono spensieratamente in speculazioni fantastiche. La sua ardita abilità critica lo portò a riconoscere il carattere non scientifico della teologia speculativa nella quale in quel tempo si cercavano le soluzioni dei problemi della vita. In queste vedute critiche e realistiche egli non si trovava ad essere solo in Danimarca. ove c'era la tendenza di mettere esperienze psicologiche ed indagini critiche al posto di speculazioni mistiche ed astratte e di dare importanza alla vita pratica per opposizione al romanticismo ; — una tendenza nella quale forse possiamo vedere una caratteristica nazionale. Questa tendenza è chiaramente dimostrata in uomini quali Henrik Steffens, e i fratelli Órsted, Fre-derik Cristian Sibbern e Paul Moller.
Nonostante la sua reazione contro la Scuola Romantica Kierkegaard appartenne indiscutibilmente a quella scuola. Egli anzi (e ciò è abbastanza strano in un individuo che dava importanza alla vita come contrasto al pensiero) nella vita si tiene in disparte in un modo che ricorda tanto la poesia romantica quanto l'ascetismo me-aioevale, o piuttosto, dovremmo dire, egli trova che la vita vale soltanto d' esser vissuta in queste due forme.
Ho già dimostrato che egli omette di riconoscere la continua evoluzione nella vita. La transizione da stato a stato dev'essere sempre fatta con un « salto ». Egli as-