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leonardo
alla realtà come è, non siano descrizioni, ma siano valutazioni. E diventando generali essi si identificano l'uno nell'altro, e la donna non è che l'ebreo, come l'ebreo è la donna. « Una volta ancorala Umanifà ha la scelta fra il giudaismo e il cristianesimo, fra il commercio e la coltura, fra la donna e l'uomo, fra la collettività omogenea (Gattung) e la personalità, fra il non valore e il valore, fra la vita bestiale e la celeste, fra il nulla e la divinità. Questi sono i due poli ; nè v'è da scegliere un terzo regno « (pag. 452).
Non hanno valore descrittivo e il Weininger spesse volte protesta che parlando di Ebreo non intende parlare di una differenza religiosa o di razza, ma di una differenza psicologica : che vi sono ebrei religiosi geniali e cristiani religiosi idioti. Così per la donna. « Non intendo per Giudaismo alcuna nazione o razza, alcuna confessione, o scrittura, quando io d'ora innanzi parlerò degli Ebrei, non intenderò nè parlar di persone, nè parlare di collettività, ma dell' uomo invece, inquanto partecipa dell' idea platonica del giudaismo » (pag. 415).
Ma il bello è che il Weininger, con tutte queste dichiarazioni platoniche, si mette sempre a battagliare con la realtà, sia che costruisca queste idee, sia che le applichi; basta- un esempio : •• Nessuna donna ha un verace interesse per le scienze, per quanto possa ingannare sè stessa e per di più tanti bravi uomini ma cattivi psicologi. Si può esser sicuri che sempre, dove una donna ha fatto qualcosa di non irrilevante in materie scientifiche (Sophie Germain, Mary Somer-ville etc.) c' è sotto nascosto un uomo, al quale essa mirava in tale maniera di avvicinarsi di più ; e più ancora che per l'uomo il cherchez la /emme, ha valore per le donne un cherchez l'homme (pag. 250).
Che c' era bisogno di questa correzione della realtà per costruire l'idea platonica della « donna »? e non si vede che a questo modo, per mezzo di supposizioni e di sotterfugi, si può stabilire un concetto della « donna » perfettamente opposto ? che insomma, allora, i concetti di « donna » e di « uomo » (che il Weininger per render più astratti significa nel suo volume con lettere, cioè W [weibr=donna] e M [mann—uomo] ) non significano più nulla, se non una divisione personale del mondo ?
Ed ecco subito spiegato insieme il valore e non valore dell' opera del Weininger (giacché ha applicato questo metodo anche negli aforismi che compongono l'Intorno alle ultime cose, ad esempio per stabilire il concetto del « cane come delinquente »). Il valore è che insegna a dividere il mondo in due parti personali ; il non valore è che non