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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

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a cura di Federico Adamoli

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   ALLEATI li NEMICI
   367
   ultimamente in un articolo di M. Wintkk nella Revue de Méthaphy-sique et de morale Juillet, 1906) pag. 624).
   Dice Pietro Hispano :
   « ad falsitatem [propositionis copulativaej sufficit alteram pattern esse falsam, ut : homo est animai et equus est lapis.
   .... ' ad falsitatem disiunctivae oportet utramque partem eius esse falsam, ut: homo est asinus vel equus est lapis » (Venctiis, 1572, fol. 34r. e 35r).
   Più chiaramente in Guglielmo Occam (e poi in Buridano, Paolo Veneto, etc.).
   « Sciendum est etiam quod opposita contradictoria disiunetivac est una copulativa- composita contradictoriis ex partium ipsius disiunctivae » (Tractatus logice tVritris Guillermi Ockan, Parisiis, 1488, fol. 53r., col. 1).
   E per rendere più chiara questa regola ecco un esempio tolto da Paolo Veneto (Logica, Venetiis, 1587, fol. 33V) :
   u Non — tu curris vel tu sedes — ekgo — tu non curris et tu non sedes ; et e converso ».
   E così nei vari : Tractatus consequentiarum (Buridano....) si trovano le altre regole relative al prodotto ed alla somma logica, illustrate dagli esempi di Paolo Veneto (ibid. fol. 33V.).
   « tu curris et tu disputas — ergo tu disputas »
   u tu curns, ergo — tu curris vel tu es asinus ».
   E molte altre dello stesso genere.
   Perchè i devoti di Aristotele (ed il nostro A. è tra questi) non hanno ancora pensato a porre nejla luce meritata queste sottili scoperte dei dottori del medio evo ?
   È pure ai loro pazienti sforzi che noi dobbiamo la scoperta divinata da Leibniz e provata col l'atto da Peano e dalla sua scuola, che queste e poche altre regole in apparenza così ovvie, l'ormano un sistema completo, che rende inutili i tentativi dei logici del passato, e dà una adeguata rappresentazione delle più sottili ricerche della matematica !
   Ma non solo dal punto di vista storico, questo libro dello Shearman è incompleto, ma altresì lascia a desiderare come esposizione dello stato presente della logica simbolica.
   L'A. non sembra conoscere altro che il ponderoso volume Principles of Mathematics di Bertrand Russell e gli studi di w111-tehead.
   E tanto più incompleto ci appare questo lavoro quando lo si confronti col volume di quasi egual mole: Les principes des ma-