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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   .2
   LEONARDO
   lizzata dagli psicologi che non sono medici e coi quali, volere o non volere, devono essere espresse le sue aberrazioni dalla normalità. Esse possono, è vero, essere descritte, dopo il fatto, con tali termini ma sempre debolmente e tutti devono sentire quanto resta inesplicato e quanto tralasciato. Quando ci rivolgiamo alle pagine di Janet troviamo adoperate forme di pensiero interamente differenti. Oscillazioni del livello dell'energia mentale, differenze di tensione, sdoppiamenti di coscienza, sentimenti di insufficienza e di irrealtà, sostituzioni, agitazioni e ansietà, spersonalizzazioni : queste sono le concezioni elementari che la completa considerazione della vita del suo paziente impone a questo osservatore clinico. Esse hanno poco o nulla a che fare con le solite categorie da laboratorio. Domandate a uno psicologo scientifico di predire quali sintomi deve avere un paziente quando la sua dose di energia mentale diminuisce ed egli può pronunciare solo la parola stanchezza. Egli non potrà mai predire conseguenze come quelle che Janet comprende nel suo termine « psicastenia » — le più bizzarre ossessioni ed agitazioni, le più complete deviazioni dei rapporti fra il sè ed il mondo.
   Io non garantisco che le concezioni di Janet siano valide e non dico che i due modi di considerare la mente si contraddicono a vicenda o si escludono reciprocamente : dico solo che non sono, per così dire, sullo stesso piano. Ognuno copre una cosi piccola parte della nostra intera vita mentale che non hanno neppure che fare 1' uno con l'altro nè possono venire in conflitto. Nello stesso tempo le concezioni cliniche, quantunque possano essere più vaghe delle analitiche, sono certamente più adeguate, danno l'immagine più concreta del modo col quale lavora la mente nel suo insieme e sono di importanza pratica molto più immediata. Così « l'attitudine medica », la « psicologia funzionale » è certamente oggi la cosa più degna di studio.