LE ENERGIE DEGLI UOMINI IX
Desidero occupare quest'ora intorno a una concezione di psicologia funzionale, una concezione mai neppure una volta nominata o sentita in circoli di laboratorio, ma adoperata forse più di ogni altra da uomini comuni pratici : intendo la concezione della somma di energia utile per mettere in moto le proprie operazioni mentali e morali. Praticamente ognuno conosce in sè stesso la differenza fra i giorni in cui il flusso di questa energia è alto e quelli in cui è basso, quantunque nessuno sappia esattamente quale realtà copra il termine energia u-sato qui, nè ciò che i suoi flussi, tensioni e livelli sono in sè stessi. Questo senso d'indefinitezza è probabilmente la ragione per cui i nostri psicologi scientifici ignorano addirittura questa concezione. E indubbiamente in relazione colle energie del sistema nervoso, ma presenta fluttuazioni che non possono facilmente essere tradotte in termini nervosi. Si offre come la nozione di una quantità ma i suoi flussi e riflussi producono straordinari risultati qualitativi. Rialzare il proprio livello è la cosa più importante che. può succedere a un uomo e pure in tutte le mie letture non ho trovato una sola pagina di un libro di psicologia scientifica in cui se ne parli. Gli psicologi hanno lasciato trattare questo soggetto soltanto dai moralisti, dai mind-curers e dai medici.
Ad ognuno è ben noto il fenomeno di sentirsi più o meno vivi secondo i giorni. Ognuno sa in dati giorni che vi sono energie dormenti in lui che gli incitamenti di quel giorno non risvegliano ma che egli potrebbe manifestare se fossero più forti. La maggior parte di noi sente come se vivessimo abitualmente con una specie di nube che pesa su di noi, tenendoci sotto al nostro più alto punto di chiarezza nel discernimento, sicurezza nel ragionare, o fermezza nel decidere. In confronto di ciò che dovremmo essere, siamo solamente mezzi svegli. I nostri fuochi sono soffocati, i nostri impulsi sono do-