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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LE ENERGIE DEGLI UOMINI
   IX
   differenze straordinarie nelle quantità di cibo. Così uno può essere in ciò che potrei chiamare « equilibrio efficiente » (non guadagnando nè perdendo potere una volta raggiunto l'equilibrio) con quantità di lavoro incredibilmente differenti, non tenendo conto in qual modo possa venir misurato il lavoro, giacché può essere lavoro fisico intellettuale, morale o spirituale.
   Certamente vi sono dei limiti : gli alberi non crescono fino al cielo. Ma rimane il semplice fatto che gli uomini possiedono tesori di risorse che solamente pochi eccezionalissimi individui spingono all'estremo dell'utilizzabile. Gli eccitamenti che ci trasportano al di là della barriera abitualmente sufficiente sono più spesso quelli classici delle emozioni, amore, collera, contagio della folla, o disperazione. Le vicissitudini della vita ce ne forniscono in abbondanza. Una nuova posizione di responsabilità, se non schiaccia un uomo, mostrerà spesso, anzi si potrebbe dire abitualmente, che egli è una creatura molto più forte di quel che si credeva. Anche qui siamo testimoni (alcuni di noi ammirando, altri deplorando — io devo classificarmi fra quelli che ammirano) degli effetti dinamogeni di una altissima posizione politica sulle energie di un individuo che aveva già manifestato una quantità normale di energia prima di giungere all'ufficio.
   li signor Sydney Olivier ci ha dato una bella favola degli effetti dinamogeni dell'amore in un bel racconto intitolato « I fabbricatori di imperi » nella Contemporary Revìevo del Maggio 1905. Un giovane ufficiale di marina si innamora a prima vista della figlia di un missionario in un'isola perduta alla quale la sua nave approda per caso. Da quel giorno egli deve rivederla e mette in moto cielo e terra, l'ufficio Coloniale e l'Ammiragliato per esser mandato là di nuovo, e finalmente l'isola viene annessa all'impero per il gran da fare che egli è stato spinto a darsi. La gente deve essere rimasta