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LEONARDO
mesi dopo la prima (perciò dieci mesi dopo aver cominciato gli esercizi della Yoga) dice che il progresso continua. Ha sopportato disagi materiali con indifferenza, ha viaggiato in terza classe sui piroscafi del Mediterraneo e in quarta sui treni africani, vivendo cogli arabi più poveri e dividendo il loro cibo inusitato, tutto con tranquillità. Il suo attaccamento a certi interessi è stato posto a dura prova e nulla è per me più degno di osservazione che il mutato tono morale col quale racconta il suo stato. Confrontate con certe lettere di prima queste sembrano scritte da un altro uomo, paziente e ragionevole invece che veemente, dominator di sè stesso invece che imperioso. Il nuovo tono persiste in una comunicazione ricevuta solo quindici giorni fa (14 mesi dopo aver cominciato l'educazione) e non vi è alcun dubbio che una profonda modificazione è avvenuta nel 1' ingranaggio del suo meccanismo mentale.
Il movimento è cambiato e la sua volontà è efficace come prima non era — efficace senza che nuove idee, credenze o emozioni siano, per quanto sappia, sorte in lui. Egli è semplicemente più equilibrato dove era più squilibrato.
Ricorderete che egli parla della fede, chiamandola un manometro della volontà, ma c più naturale chiamare la nostra volontà il manometro delle nostre fedi.
Le idee mettono in libertà credenze, e le credenze mettono in libertà le nostre volontà (adopero questi termini senza alcuna pretesa di essere « psicologico ») così gli atti di volontà registrano la pressione della fede nell'interno. Perciò avendo considerato la liberazione della nostra energia in riserva per mezzo di eccitamenti emozionali e di sforzi, sia metodici che non metodici, devo ora dire una parola riguardo alle idee come nostro terzo grande agente dinamogeno. Le idee contraddicono altre idee e ci trattengono dal credervi. Un' idea che così