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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   INTRODUZIONE AL PRAGMATISMO
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   Questa economia di tempi e di sforzi e questo aumento di soddisfazione e di entusiasmo basteranno, suppongo, a contentare coloro che hanno qualche intenzione di farsi pragmatisti. Se non bastano accennerò ad altri vantaggi : il suo carattere di cosa non finita e non definitivamente elaborata, non fissata e cristallizzata e che può offrire, perciò, a quelli che vi si rivolgono la possibilità di poterla sviluppare e trasformare, di essere cioè non solo dei seguaci ma nello stesso tempo dei creatori — la comodità che il pragmatismo offre di non essere di per sè una metafisica ma di permettere il godimento estetico o morale delle metafisiche esistenti o possibili.
   Quali saranno Pragmatisti?
   C'è un'ultima domanda che possiamo fare : quali saranno gli uomini che più facilmente diventeranno pragmatisti ? Possiamo prevedere quali classi di spiriti saranno più disposti a ricevere gli insegnamenti del Pragmatismo ?
   Per rispondere sarebbe forse necessario costruire la psicologia del pragmatista tipo, perchè le teorie, anche più astratte e pure, hanno in fondo le loro ragioni e le loro fonti in bisogni biologici e nei sentimenti più profondi della specie umana in generale o di certi individui eccezionali in particolare.
   Questa concezione nietzschiana — che il Pragmatismo ha ripresa e svolta — dei fondamenti vitali e morali del cosiddetto « pensiero puro », quando sia applicata al Pragmatismo medesimo, ci fa scoprire i tre gruppi di sentimenti che si trovano, implicati c nascosti, nell'anima dei pragmatisti. Il primo gruppo è quello dei sentimenti vitali, vale a dire il desiderio istintivo di una vita più larga e più ricca, di una potenza più estesa e l'amore del concreto, delle cose reali e particolari, dei sogni che divengono realtà contrapposto all'odio delle parole inutili e dei sogni che si sovrappongono