Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

Pagina (54/361)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (54/361)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   .48
   LEONARDO
   preme, e noi rifugiamo la nostra meraviglia e ripariamo il nostro stupore con tante risposte inadeguate ma abili, con tanti « perchè » insoddisfacenti ma sottili, sicché l'abisso apertosi fra il nuovo e il vecchio io vien subito colmato, come il fosso d'una fortezza dalla caduta delle mura, e noi riprendiamo la via della vita con la continua monotona sensazione di non avere saltato nessun crepaccio e di non avere mai cambiato direzione. Ricevere con semplicità i dati della loro anima, è tanto difficile alle menti poco spontanee, quanto il mirare con adorazione una cometa improvvisa nel cielo senza legarla a un'origine nel passato e ad un effetto nel futuro. I « giornali intimi » ci mostrano assai bene questa regolarizzazione delle rivolte quotidiane e delle ascensioni improvvise, e si incaricano di metterci in regola con la ragione e magari con il buon senso, ma sopratutto con quello che crediamo il nostro e reputiamo l'altrui carattere. Difficilmente sanno sorpassare il bisogno pratico dei giudizi « in massa » degli atti d'una persona, e la credenza alla unità e continuità dell'anima. Perciò bisogna fidarcisi poco, anche ai nostri, chè ve ne sono pochissimi fatti in modo da conservare l'ingenua irrazionalità della vita profonda. Sono, in generale, dei « romanzi psicologici », nei quali la ragione messa al posto di giudice istruttore d'un dramma, con le sue asprezze, invece di calmarlo e dissolverlo come fa la musica, ne origina un altro, rassomigliando a quei processi che invece di risolvere gli urti delle passioni e degli interessi ne destano di maggiori, e lasciano strascichi gravi come il germe. Tutte le volte che ripassiamo gli avvenimenti del giorno o degli anni compiuti (ecco gli effetti attivi della « meditazione » che sembra un •fatto passivo dell'anima) finiamo per fare, un « giornale intimo », anche senza scriverlo, e lavoriamo con l'intelligenza, stuzzichiamo la fantasia, ci gettiamo nelle avventure della correzione e spianatura psicologica. Ma questo lavoro ha molti effetti diversi, e come nei rinnovamenti edilizi delle città vecchie si scoprono le ve-