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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

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a cura di Federico Adamoli

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   SAGGIO SULLA LIBERTÀ MISTICA
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   rai ». E Leonardo musicista vi avrà anche trovato ritmi, come Haydn trovò il motivo d'un minuetto nel rumore d'una carrozza, e Beethoven quello del secondo tempo della sesta sinfonia nel canto di un usignolo. E non importa affatto che l'uomo comune non trovi figure nelle macchie dei muri, e non oda frasi nel suono delle campane, e che un critico si sbellichi dalle risa riguardo al ricordo di Beethoven ; che anzi è una prova lampante che le figure, le frasi, il motivo erano dentro al pittore e al musico, e che quei certi segni e suoni esterni non facevan che svegliare in loro qualcosa che vi dormiva, una vita già formata, un'esistenza che, come la Terra nelle favole indiane, e la Cenerentola e la Bella Dormente, aspetta soltanto il momento primaverile, il principe ardito e la fata benevola, cioè l'anima magica dell'artista, per sorgere nel nostro mondo, e stupirci e attirarci e sedurci; come ci seduce col suo incanto misterioso il San Giovannino del Vinci o l'Andante della Sesta Sinfonia di Beethoven, senza che più ricordiamo il muro macchiato e l'usignolo mattiniero che possono averli chiamati alla vita di qui. Alla vita di qui — dove vivono come esuli d'un mondo divino, e sono obbediti nell' intimità dai pochi seguaci, quasi re orientali costretti a passare una benevola prigionia in una repubblica di mercanti. Fra loro nessuna differenza di grado, qualunque sia l'apparenza e qualunque sia la data della loro venuta. Sopra il piano della vita profonda sono fratelli ; Amleto e Prometeo, Don Chisciotte ed Ercole, Giove e Satana, Diana e Ofelia, Fausto e Candaulo, erompono fuori dalle etichette classiche e romantiche per essere in un solo colloquio persone del gran dramma poetico ; ad esso prendono parte tutti i miti umani.
   II.
   Per escire alla vita quanti sforzi dell' anima ! ma come sarebbero stati vani se i fantasmi non fossero già stati Pronti nel fondo, e non avessero potuto da soli spalanca-