SAGGIO SULLA LIBERTÀ MISTICA
53
e della loro volgarità di vita; perfino Leonardo è ridicolo nei suoi precetti geometrici che fanno della pittura una scienza, e nella corrispondenza di Bach e in quella di Beethoven non si trova neppure una parola che sia all'altezza della Passiojie di San Matteo, o della Nona Sinfonia ; vi si svolgono soltanto, anche parlando d'arte,
0 motivi economici, o motivi tecnici, o motivi burocratici, e Bach rassomiglia soltanto a un maestro di organo impensierito da questioni di precedenza, e Beethoven a un innamorato qualsiasi ; e così si dica di Wagner.... » E torna il primo teorico : « ma le fatiche, gli studi, la volontà che mostra il poeta ? non annunzia egli ciò che creerà ?» ; e gli altri continuano : « ma la vocazione improvvisa, i sogni, i versi fatti pensando a tutt'altro che a poesia, il quod tentabam dicere versus erat ? »
E così per i due poli della vita, per l'artificio cosciente e per la frase inconscia, combattono i critici. Ma in questa ricerca di « perchè » e di « come » non v' è forse da dubitare che l'esperienza personale venga esagerata e che i teorici voglian piuttosto rendere un facile omaggio alle proprie facoltà e darsi tacitamente un brevetto di creatori, secondo che le loro facoltà si avvicinan piuttosto alla produzione faticosa e voluta o a quella spontanea e facile? Se
1 parnassiani avessero avuto delle capacità creative irruenti avrebbero forse fatto l'elogio della lima? E Oscar Wilde nelle sue Intentions non parla piuttosto di sè che dell'artista in genere ? L' esempio migliore del teorico che risponde con un elogio monopolizzatore alle proprie facoltà si trova nella vita di Goethe, perchè in nessun uomo si ebbe forse mai nella giovinezza una eguale potenza di spontaneità, e in nessun uomo si ebbe forse mai nell'età adulta una eguale capacità economica di canalizzare, regolare, distribuire questa continua produtti-Vltà : mai il torrente s' è visto così bene trasformato in condotto d'irrigazione. Perciò in Goethe Novalis aveva scorto il prototipo dell' « artista economico » e Barbey d Aurevilly, guidato dal gusto del paradosso, aveva trovato in lui come faculté maitresse la sua carica di di-