SAGGIO SULLA LIBERTÀ MISTICA
55
l'Oblio). In realtà l'arte non libera, perchè essa trova liberi, e si produce soltanto nei liberi.
La volontà del genio consiste appunto in questo sforzo umano di liberare lo spirito dalle sue costruzioni pratiche, per giungere al sottosuolo dell' anima, e scoprire quivi la vita intera e piena dell' arte, che da sè stessa, appena libera, si eleva al nostro mondo. Sorga essa anche con breve apparizione in uno spirito economico, l'impresario la moltiplicherà coi giochi d'illusione della scena, con gli echi ben scelti, con i belletti, con le stoppe, con i coturni che rialzano : la falsificherà in parte, ma la condurrà al trionfo immediato. Così la volontà e lo spirito economico hanno il loro posto nella storia dell'arte, solo in quanto la prima ha servito a liberare gli impedimenti, a strappare i veli, a denudare la vita profonda —• solo in quanto la seconda ha poi adattato la vita superiore dell'arte al nostro mondo ed ha fatto piegare di rispetto formale o reale, questo dinanzi a quella. Ma il critico che dice questo, deve anche dire dove 1' economia ha falsificato l'arte, e dove la volontà non è stata abbastanza forte per farla sorgere intera : deve considerare l'uomo morale e l'uomo economico.
III.
Una parentesi : Onorerete il messaggero per l'annunzio che porta, o per la sua abilità nell'esporlo ? Vengano essi pure come ambasciatori del mondo poetico, e rechino le grandi parole della Divinità, ed abbiano ascoltato alle falde dell' Olimpo i dialoghi degli Eroi : non dovranno per questo esser messi sull'altare. Si scrivano le parole che riferirono nel tempio, ma non si faccia del loro ritratto un idolo. Cosa ha di comune il grasso borghese di Stratford con Amleto, e l'imparruccato consigliere aulico di Weimar con Fausto ? Essi furono degli strumenti. Perchè non fate un monumento agli organi che suonarono lo Stabat Mater, e non create una vetrina d'onore per le corde e gli ottoni che suonarono la Ca-