ultima lettera agli amici
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gli atti e le parole della vostra vita non rispondevano agli appelli oscuri della vostra anima ? Non avete anche voi pensato con amarezza di esser tanti Ercoli al bivio, assisi, colla clava in mano, fra le due donne lusinghevoli, senza però sapervi decidere a seguire l'una o l'altra per • una delle strade che si aprivano dinanzi a voi ? Amici !....
Ognuno di noi ha vissuto, amato, sofferto, lavorato, e pensato del proprio destino e della propria missione nel mondo. Nei momenti angosciosi del giudizio, quando fra le tenebre della notte una terribile voce ci ha destati per domandarci quali erano i nostri disegni e per comandarci di agire o di morire, ciascuno di noi ha scòrto lucidamente la sua meta e s'è giurato di precipitarvisi con ogni sua forza, come i pianeti verso i loro centri misteriosi, ma il sonno ha sommerso di poi le nostre volontà col suo oblio e ogni mattina abbiamo ricominciato vigliaccamente la nostra vita di Ercoli calvi — e siamo andati al caffè !
Al caffè 1.......
Colui che sapeva di dover essere un profeta e un santo ha nascosto la sua aureola ed è corso verso i suoi amori che gli pesano come un macigno sul collo : quegli che doveva fìngere delle forme immortali per glorificare il cielo e la terra ha lasciato che il sole calasse senza vederlo all'opera, gironzolando per le sale dei musei, per i chiostri e per le chiese umide e vuote ; un altro che aveva promesso di scrutare e di rivelare agli uomini i tesori del creato e della vita s'è rinchiuso mutamente nelle sue stanze piene di libri e giornali e non ha fatto che leggere e pensare alla morte. Altri, altri innumerevoli per i quali il mondo s'apriva come un verziere fronzuto aspettando di esser calpestato e spogliato dei suoi frutti più rubicondi, non hanno osato scavalcare la piccola siepe di cinta : due o tre volte si sono impostati Per il breve salto ma non hanno osato. Si sono assisi sul ciglio della strada ed ora guardano malinconicamente 1 piani e i poggi che li chiamano ancora, e i frutti