Alcune idee di un filosofo cinese del IV secolo avanti Cristo.
(CHUANG-TSE).
Il popolo cinese ha una letteratura, viva ancor oggi, nel suo complesso non meno varia e ricca delle nostre multiformi letterature europee.
Filosofi, poeti, storici, letterati, da tre millenni a questa parte dall'Estremo Oriente dell' Eurasia, hanno grado a grado formato un ricco patrimonio intellettuale. Ed oggi noi, all'estremo Occidente della stessa Eurasia, abbiamo ancora il grave torto di non vergognarci della ignoranza di questo tesoro.
Per la maggior parte degli europei colti, la cultura della Cina, è tutta racchiusa nei libri che si attribuiscono a Confucio.
Eppure, allorché la storia della filosofia cinese sarà nota in Europa, (non se ne hanno finora che alcuni troppo scheletrici cenni dell'Edkins, del Giles, oppure soltanto speciali esposizioni, come quella del pensiero Confuciano fatta dal Legge, etc), ci troveremo certo dinnanzi ad una successione di lotte di idee, non meno complesse nè meno importanti di quelle svoltesi tra noi.
Dal VII secolo av. Cr. in qua sono a centinaia i filosofi che hanno sostenuto volta a volta teorie opposte e multiformi, giungendo talvolta con molti secoli di anticipazione a certi modi di vedere che sono oggi da noi occidentali, di nuovo scoperti con fatica. Accennerò per esempio alle lotte tra la scienza e la fede che si agitarono in Cina dal V all'XI secolo dell'era volgare, presentando non pochi punti di contatto (lotte contro il celibato ecclesiastico, contro i conventi e le congregazioni religiose, contro le pratiche superstiziose, contro i miracoli etc.) con quelle che da
Nota. — Per la trascrizione fonetica dei suoni cinesi, mi è parso qui conveniente di adoperare all'incirca questo sistema : consonanti inglesi, vocali italiane.