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leonardo
colla precisione della sesta — a tagliarlo dritto col cordino.
Ma che importa alla natura della creta e del legno, di esser trattati colla precisione del compasso, della squadra, della sesta, del cordino ?
Certo, tutte le generazioni li lodarono dicendo :
Pe-lo seppe domare i cavalli — il vasaio seppe foggiare la creta — il carpentiere seppe lavorare il legno,
Ed è proprio in ciò, che coloro che governano il mondo, errano.
10 penso che chi è abile a governare non fa così.
11 popolo, in origine, conservava la sua natura.
Tessevano e si vestivano — aravano e si nutrivano.
E questa era la loro comune qualità.
Erano uniti e non divisi in classi : la legge diceva : Segui la natura.
In quell'era della natura dominatrice — il loro incedere era grave e maestoso — il loro sguardo era diritto, in avanti. Qual tempo felice!
Tra i monti, non vi erano sentieri o trincee. Tra le acque, non vi erano barche o ponti : tutti gli esseri vivevano in compagnia, legati ciascuno al proprio paese. Gli animali crescevano a branchi — le erbe e gli alberi lussuriosamente salivano. Allora gli animali, senza vincoli, vagavano a loro piacere ; i nidi degli uccelli potevano essere avvicinati, e toccati e si potea guardarvi dentro.
Sì : in quest'èra di somma spontaneità e naturalezza — gli uomini coabitavano cogli animali — e tutti gli esseri stavano insieme.
Come dunque, avrebbero allora, gli uomini, potuto distinguersi in uomini superiori, e volgo ?
Uguali nel non sapere, la loro naturale energia, non era trascurata — uguali nel non desiderare, tali erano nella loro pura semplicità.
E con questa semplicità e schiettezza il popolo manifestava la sua vera natura.
Ma giunsero i savi, zoppicando e incespicando, a pre-