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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

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a cura di Federico Adamoli

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   .78
   leonardo
   colla precisione della sesta — a tagliarlo dritto col cordino.
   Ma che importa alla natura della creta e del legno, di esser trattati colla precisione del compasso, della squadra, della sesta, del cordino ?
   Certo, tutte le generazioni li lodarono dicendo :
   Pe-lo seppe domare i cavalli — il vasaio seppe foggiare la creta — il carpentiere seppe lavorare il legno,
   Ed è proprio in ciò, che coloro che governano il mondo, errano.
   10 penso che chi è abile a governare non fa così.
   11 popolo, in origine, conservava la sua natura.
   Tessevano e si vestivano — aravano e si nutrivano.
   E questa era la loro comune qualità.
   Erano uniti e non divisi in classi : la legge diceva : Segui la natura.
   In quell'era della natura dominatrice — il loro incedere era grave e maestoso — il loro sguardo era diritto, in avanti. Qual tempo felice!
   Tra i monti, non vi erano sentieri o trincee. Tra le acque, non vi erano barche o ponti : tutti gli esseri vivevano in compagnia, legati ciascuno al proprio paese. Gli animali crescevano a branchi — le erbe e gli alberi lussuriosamente salivano. Allora gli animali, senza vincoli, vagavano a loro piacere ; i nidi degli uccelli potevano essere avvicinati, e toccati e si potea guardarvi dentro.
   Sì : in quest'èra di somma spontaneità e naturalezza — gli uomini coabitavano cogli animali — e tutti gli esseri stavano insieme.
   Come dunque, avrebbero allora, gli uomini, potuto distinguersi in uomini superiori, e volgo ?
   Uguali nel non sapere, la loro naturale energia, non era trascurata — uguali nel non desiderare, tali erano nella loro pura semplicità.
   E con questa semplicità e schiettezza il popolo manifestava la sua vera natura.
   Ma giunsero i savi, zoppicando e incespicando, a pre-