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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

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a cura di Federico Adamoli

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   alcune idee di un filosofo cinese ecc.
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   dicare l'esercizio della bontà, — saltellando e disputando ad insinuare l'esercizio della giustizia : — ed allora gli uomini cominciarono a dubitare.
   Assordarono coll'influenza della musica — avvilirono coli' influenza delle cerimonie : — allora gli uomini cominciarono a distinguere [gli uomini superiori dal volgo].
   Se i semplici e rozzi oggetti naturali, non fossero stati squarciati, come fabbricar vasi sacri ?
   Se la pura giada, non fosse stata infranta, come adornare le tabelle dei magistrati [i loro distintivi] ?
   Se le leggi e le energie della natura non fossero state trascurate, come accettare la virtù ?
   Se gli istinti naturali dell'uomo non fossero stati guastati, come insinuare l'educazione?
   Se i cinque colori non fossero stati mescolati, come far disegni ornamentali ?
   Se le cinque note non fossero state confuse, come far corrispondere gli accordi ?
   Rovinare gli oggetti naturali per farne vasi, — ecco la colpa dell'artefice :
   Alterare le leggi e le energie della natura, per agire colla virtù. — Ecco l'errore del savio.
   Una volta, i cavalli, nella landa, tranquilli, mangiavano erba e bevevano acqua.
   Lieti — tendevano il collo l'un verso l'altro, sfregandosi : o, irati —scostavano il dorso l'un dall'altro, tirando calci.
   Questo sapevano i cavalli 1
   Ma quando attaccarono loro il giogo al collo, e li fecero andare in schiera, col frontale a luna, allora i cavalli seppero, guardar di traverso — torcere il collo — inalberarsi — ribellarsi al freno — strappare le redini.
   tome appresero questi cavalli — così fecero i celebri
   roni — così commise delitti Pe-lo.
   ¦Ai tempi di Hoh-sìi — il popolo, quando stava fermo,