un nuovo evangelista del socialismo
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Come tipo delle lotte indirette di distruzione sono da citare quelle che hanno luogo tra diverse classi di consumatori di « terra »: tra quelli che tendono colle loro richieste a dirigere la coltivazione del suolo verso la produzione degli alimenti di prima necessitą, e quelli invece che esigono che la « terra » sia riservata ad altri scopi con quelli incompatibili (caccia, giardinaggio, allevamento di animali di lusso ecc.).
L'Effertz fa rilevare le differenze che sussistono, a riguardo delle conseguenze sociali, tra quelle forme di lusso o di spreco che, come le accennate, sottraggono, in proporzione, pił « terra » che « lavoro » ad altre produzioni socialmente pił vantaggiose, e le altre forme di lusso che hanno invece soltanto per effetto di provocare o incoraggiare determinate specie di lavoro, o di dare alla produzione dei « mezzi di cultura » una direzione piuttosto che un'altra, richiedendo, per esempio, libri o pitture al posto di pizzi o gioielli, oppure automobili o statue invece che divertimenti pirotecnici o canzonette da caffč concerto.
Egli rimprovera agli economisti « borghesi », non meno che ai socialisti, di basare la loro valutazione dei consumi e degli sprechi, da imputare agli individui o alla societą, sul solo criterio della somma di denaro per essi spesa, trascurando, come estranea al proprio scopo e come di competenza piuttosto dei moralisti, la ricerca dei diversi effetti ai quali, diversi consumi, rappresentati pure da una stessa quantitą di denaro, possono dar luogo, sia pel fatto della maggiore o minor quantitą di « terra » che da essi vien sottratta ad altri impieghi, sia pel fatto del maggiore o minor grado di oppressione, di sfruttamento, di degradazione, inerente alla produzione delle merci 'consumate e dei servigi richiesti.
E interessante notare come, a questo riguardo, e in generale per la loro tendenza a portare in prima linea e a riconoscere come di fondamentale importanza le questioni che si riferiscono, non alla produzione, ma al godimento e al consumo della ricchezza, non alla soddi-