Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   .103
   leonardo
   trovarlo. La città nella quale son nato è simile alla vostra ; essa pure è adagiata a largo anello intorno ai fianchi di ima altissima montagna la cui vetta si perdeva fra le nuvole. Trecento anni fa, quando io ero ancora fanciullo, si svolsero gli stessi avvenimenti che ora vi turbano. Anche colà fu scoperto con grande emozione il castello risplendente ; i più impazienti vollero tentare ad ogni costo la scalata della montagna, ma i lcro cadaveri ricaddero sui tetti delle nostre case. Tutti, perciò, perdettero perfino la speranza di riuscire mai a rag-giugere il Castello di Luce; ma non cessarono il desiderio ed il rimpianto che avvelenavano tutte le loro gioie. Molti allora maledirono il castello affascinante che era venuto a distruggere la loro beata ignoranza. Altri invece, poiché ben pochi avevano vista si acuta da scorgere il castello eccelso e ben rari erano i momenti nei quali le nubi aprivano uno stretto spiraglio, negarono addirittura l'esistenza del castello luminoso, alcuni chiamando allucinati o impostori coloro che affermavano di vederlo, altri cercando di dimostrare con complicate teorie di fisica che esso era solo un giuoco di luce, un vano miraggio. Cosi la città era piena di dispute e di dissensi. Soltanto un giovane, la cui fede era ardente, il cuore puro, la volontà indomabile, non si occupava di quanto dicevano i suoi concittadini, ma percorreva sempre i fianchi della montagna, ostinandosi a tentare la scalata. Un giorno, osservando per la settima volta le pareti piene di anfrattuosità di una vasta e tenebrosa caverna che aveva raggiunto per primo sui fianchi scoscesi della montagna, egli scoperse infine, nascosto dietro un masso gigantesco, uno stretto passaggio. Pieno di gioia e di ardore egli riuscì ad insinuarvisi, non curandosi dei brani di carne che lasciava agli spigoli della pietra, e si accorse che il passaggio si mutava subito in una ripidissima scala i cui giganteschi gradini erano rozzamente tagliati entro la roccia.
   L'Alta Legge a cui obbedisco e che mi ha inviato fra voi mi vieta di raccontarvi tutte le avventure