Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

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a cura di Federico Adamoli

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   l'aristocrazia nuova
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   il suo egoismo non ha più limiti in se stesso, nè gioia al disopra. La solidarietà, così vantata nel partito popolare, non è che legge di battaglia per la conquista del denaro, invece di primeggiare come un tempo bisogna prevalere ; per salire la prima necessità è di accattare i suffragi, e poiché il numero rende anonimi gli elettori, si rinnova in tutti i concorrenti la didascalia delle antiche corti, A coloro, che non chiedono il comando, la ricchezza diventa anche più indispensabile, perchè nella presente fase industriale il trionfo del lavoro non ha altro esponente che il danaro.
   L'istinto aristocratico si realizza nelle forme più apparenti del lusso e della educazione ; la povertà in tanta devozione, che tutti sembrano donarle, è il segno più basso della degradazione : non s'ispira più ai fanciulli che l'orrore della miseria e la dignità delle convenienze. L'unico sovrano è il pubblico : le sole classi, quelle che il danaro forma momentaneamente in certi luoghi accessibili soltanto a certi prezzi : i soli trionfatori, coloro che improvvisando la propria ricchezza osano bruciarla davanti alla gente, e vi appaiono come dentro una lucè d'incendio.
   I credenti delle antiche fedi sembrano nascondersi, gli aristocratici dei vecchi ordini attraversano la folla come stranieri : malgrado la sicurezza, che tutti sentono in se medesimi, manca qualche cosa ad ognuno, nella coscienza che non ha più una regola, nel pensiero che è senza autorità, nella vita che cerca un modello. Si volle essere § non si sa regnare ; s'invocò la libertà nell'uguaglianza e appena conquistata si capì che non basta.
   E necessaria dunque un'altra aristocrazia, che esprimendo le più alte differenze risolva l'equazione di tutte le altre.
   Ma essa non sarà nella propria bellezza che la verità di tutte le morte aristocrazie e l'originalità di un nuovo mondo ; a rovescio di loro non avrà nè limiti, ne insegne : tutti quanti penseranno nobilmente se stessi, ne faranno parte, il cuore si prevarrà alla mente. Se