Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   la fine
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   nuove soluzioni a problemi già messi a posto — a rivedere e verificare i nostri giudizi su cose e persone — di ricominciare, insomma, ancora una volta, la nostra vita intellettuale.
   Tutto questo non possiamo farlo che nella solitudine. Pubblicando un giornale bisogna pur sempre seguire una certa tradizione, bisogna rispettare troppo le proprie opinioni passate, bisogna per forza trinciar giudizi su argomenti che non s'è avuto il tempo di conoscere a fondo e continuamente bisogna fare degli sforzi per mantenere la necessaria abitudine della sincerità. Val molto meglio lasciar la gente ; scender dalla cattedra ; gettar via la nostra veste di docenti e ridiventare gli umili scolari del mondo, di questo terribile mondo nel quale non siamo ancora capaci di trovare la vera ragione di vivere — cioè la cosa più necessaria — ma nel quale siamo immersi e dal quale dobbiamo estrarre il meglio del nostro pensiero e del nostro essere.
   Non sappiamo per ora ciò che faremo in seguito. Non amiamo le fermate e le lunghe soste. Cerchiamo la calma, la pace, la certezza come tutti gli uomini ma finora l'abbiamo trovata soltanto nel viaggio e nell' inquietudine. Crediamo che vi sia una pace d'altra specie e continuiamo a cercarla. Continueremo perciò a narrare a quelli che vorranno ascoltarci ciò che vedremo e scopriremo. Oggi, per il rispetto che dobbiamo alle nostre anime, sentiamo la necessità di far colare a fondo questa barca che ci fu cara. A quelli che la seguirono non chiediamo condoglianze o pietà. Non ne abbiamo affatto bisogno. Li esortiamo a fare per loro conto ciò che noi vogliamo fare : uno spietato esame di coscienza. Cerchino, s' è possibile, di guardare se stessi come un altro potrebbe guardarli e se riusciranno a considerarsi senza disgusto, anche il Leonardo non sarà morto invano.
   Giovanni Papini Giuseppe Prezzoline