IL PIÙ INFELICE1»
Si sa che ci deve essere in qualche luogo in Inghilterra una tomba che è notevole non per un monumento magnifico, nè per il suo aspetto triste, ma per una piccola iscrizione : « Il più infelice ». Si dice che la tomba fu aperta, ma che non si trovò nessuna traccia di cadavere.
Dobbiamo più meravigliarci che non è stato trovato nessun cadavere, o che s'è aperta la tomba ? Veramente è curioso che si sian dati la pena di vedere se c'era qualcuno dentro. Quando in un epitaffio si legge un nome, si è facilmente portati a immaginare come la vita di quel-1' uomo può essere trascorsa, e si potrebbe 'desiderare di scendere nella tomba per parlare con lui. Ma questa iscrizione è tanto significativa ! Un libro può avere un titolo, che fa venir la voglia di leggere il libro, ma un titolo in sè stesso può essere tanto pieno di pensieri, tanto personalmente attraente, che non si vuol mai leggere il libro. Veramente questa iscrizione è tanto significativa, secondo che 1' anima è paurosa o gioconda, per ognuno che nel suo io più profondo segretamente forse
(i) Questa magnifica prosa di Sòren Kierkegaard intitolata Den Ulykkeligste ha per sotto titolo: Apostrofe entusiastica ai Tj[i7tapavsx?<»,jLeva. Perorazione nelle sedute di venerdì, ed è stata tradotta per noi da Knud Ferlov, di Copenaghen, un giovine studioso di lingue neolatine, il quale prepara una traduzione italiana di brani scelti del suo grande compatriotta.
Sul K. si veda il saggio di H. HApfdinc pubblicato nel Leonardo (aprile-giugno 1906).