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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

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a cura di Federico Adamoli

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   il l'iu infelice
   265
   si è fidanzato col pensiero di essere il più infelice. Ma
   10 posso immaginarmi un uomo la cui anima non conosca tali pensieri. Per lui è stato un problema per la sua curiosità sapere, se realmente c'era qualcuno in questa tomba. E, guardate, la tomba era vuota : E egli forse risorto, o ha forse voluto canzonare le parole del poeta :
   .... nella tomba vi è la pace,
   11 suo tacito ospite non conosce il dolore; non ha trovato nessun riposo, nemmeno nella tomba ; si aggira egli forse di nuovo incostante nel mondo, ha egli abbandonato la sua casa lasciando soltanto il suo indirizzo ? O non è ancora stato trovato, lui, il più infelice, che nemmeno le Eumenidi perseguono ; fino a quando egli trovi la porta del tempio o la panca degli umili supplicanti, ma che i dolori mantengono in vita, e che i dolori seguono alla tomba !
   Se egli non fosse stato trovato, cominciamo noi, cari 3V,iKapav£y.pm!JLsv&'., come crociati, una peregrinazione, non per quella tomba sacra del felice oriente, ma per quella tomba triste dell' infelice occidente. A quella tomba vuota noi lo cercheremo, il più infelice, certi di trovarlo, perchè come la nostalgia dei fedeli va verso la tomba sacra, cosi gli infelici sono tratti verso l'occidente, a quella tomba vuota, ed ognuno è afflitto dal pensiero eh' essa sia destinata per lui.
   O non sarebbe una tale meditazione un oggetto degno della nostra riflessione, noi, la cui attività è un tentativo di raccoglimento aforistico fortuito ; noi, che non pensiamo nè parliamo aforisticamente, ma che viviamo aforisticamente, noi che viviamo « acpopionsva » e « segregati », come aforismi nella vita, senza relazione cogli uomini, senza prendere parte alla vita, noi, che non rendiamo suono nel fragor della vita, ma siamo uccelli solitari nel silenzio della notte, riuniti soltanto una sola volta per essere edificati colle immagini sulla meschinità della vita, sulla lunghezza del giorno, sulla du-