Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

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a cura di Federico Adamoli

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   leonardo
   chè non aggiungere anche che balordaggini simili nessuno dei giovani italiani le ha mai scritte V I signori sostenitori del metodo storico, che sono cosi esatti e così studiosi da non parlare mai senza informazioni precise, avrebbero la bontà di citarci quel giovane così buacciolo da scrivere la surriferita frase sopra l'esenzione dallo « studio serio » ? giacché spero, non si tratterà di studio per l'opera d'arte — chè questa è veramente indipendente dallo studio ; ma di studio per l'opera scientifica, sia poi la collazione di un codice o la descrizione di un sistema di gabelle. E anche per l'opera d'arte può esser necessario lo studio, quando per studio si intenda una ricerca interiore, uno sforzo di trarre dall'anima quello che vi è di profondo, una ripulitura dagli interessi e dalle questioni della vita pratica e sociale : quando, cioè, lo studio sia una azione morale. Ed in questi sensi chi mai ha detto che lo studio non fosse necessario ? I signori professori del Giornale Storico che non ripetono parola altrui senza ficcare in fondo di pagina il nome dell'autore, il titolo del libro, la ditta editrice, la città dove è stampato, l'anno di edizione, e il numero delle pagine di prefazione e di testo — quei signori non sarebbero in questo caso capaci di un po' di esattezza ? o forse mancano di coraggio ?
   Dico questo perchè alcuni potrebbero pensare che noi siamo fra i designati dal Renier e poi dal Croce quali « giovani, che han preso il vezzo di atteggiarsi a seppellitori delle indagini storiche e a goditori e rivelatori dell'arte in forza di attitudini spirituali straordinarie e incomunicabili ». Noi infatti abbiamo sentito del disprezzo e abbiamo manifestato il senso di ridicolo che ci eccitavano certi cercatori di documenti ciechi dinanzi allo spirito dei tempi ; e abbiamo detto di preferire le creazioni artistiche e tipiche che escivano dalla mente degli uomini infiammati alle compilazioni noiose dei mestieranti archivisti.
   Con ciò non abbiamo mai preteso di seppellire nulla. Il metodo storico è buono pei mediocri ; ed è un eccellente utilizzatore di teste mediocri. Il suo merito principale è di avere tolto alla fabbrica dei versi e alla macinazione critica molte centinaia di cretini esatti che hanno, fra tante cose inutili, rivelato qualche bel momento psicologico, qualche grande atteggiamento umano, e hanno aperto, senza volerlo e senza avvedersene, qualche spiraglio nei tempi passati.
   Ma quest'ufficio non ci sentiamo di prendercelo noi. Noi abbiamo una vita ; e questo possesso rende la nostra coscienza' abbastanza angosciata per sapere che non dobbiamo perderla in pie-