schermagli!:
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Sono un tuo consanguineo e ritorno da lontano ; ho fatto un gran viaggio per rivederti, e fino a qualche giorno fa il mio cuore è stato pieno della tua immagine. In questi ultimi tempi, mentre mi aggiravo dispettosamente per le grandi e feroci città oltra montane, fra balorde moltitudini straniere, avvolto di nebbia, di freddo, e di strepiti scandalosi ; ho pensato a te come a un caro fratello, un po' fannullone, ma puro in fondo, e generoso e vivace, e pieno di entusiasmo per le cose belle e magnanime — e ti ho amato infinitamente.
Traversando le alpi, zitte nella loro maestà immacolata, ho avuto voglia di turbare il loro silenzio eterno con gridi « canti, al pensiero che fra poco ti avrei rivisto ed abbracciato e baciato fraternamente. Ma non potrò esprimervi il giubilo che ha invaso la mia anima tetra, rivedendo il benedetto suol di Toscana. Allora veramente la speranza che giaceva in me s'è infiammata come un rogo e dinanzi agli incanti delle allegre colline ricoperte di olivi, che il sole addormentava con soavi carezze rosee, davanti ai bei piani verdeggianti di spighe non ancora granite ; gialleggianti di rape in fiore, odoranti di giovane uva fiorita, o irrigati da fiumi e torrentelli correnti fra i loro umidi ed erbosi argini, in mezzo a boschetti di canne tenere, accompagnati nel loro viaggio vagabondo e scintillante da una doppia fila di pioppi dondolanti al vento della sera : davanti ai poggioli sul cui dorso si levano le case dei contadini circondate da ancipressi neri, da ficaie e da grandi noci fra i cui rami svolazzan le passere ; davanti a tutte queste meraviglie di una terra benedetta da Dio, la mia speranza s'è cambiata in certezza decisa e assoluta.
Ho pensato — e mi son rallegrato — che tu non avessi potuto vivere in mezzo a una natura parlante con tanta chiarezza senza registrarne le voci con semplicità, in un qualunque modo, colla penna, col pennello, colla subbia o col mistero volante delle note, e poiché l'uomo che fa questo è grande, piace al Signore, e sarà eterno, ho sorriso con lacrime alla tua invidiabile sorte.
E innanzi alla macchina che mi trascinava rabbiosamente, urlando fra le dimore le opere e le miserie degli uomini e degli animali di queste nostre campagne — modelli e maestri muti — l'anima mia volava con furore al tuo incontro....
Ma ahi ! fratello, quale sciagurata realtà ha sterminato un così bel sogno ! Ho letto i tuoi libri ed ho conosciute le opere della tua arte ! Ciò basta, non è vero ? ; infame e miserabile fratello I II sole ha dunque spiegati vanamente sulla tua testa tutti i suntuosi