Stai consultando: 'Leonardo Rivista d'idee', Anno 1907

   

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Leonardo
Rivista d'idee

1907, pagine 326

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   leonardo
   Proemio o Introduzione, che i suoi saggi, malgrado trattino argomenti disparati, sono collegati da un filo ideale ; egli però di solito si guarda bene dall' indicarlo, ma ne lascia la scoperta alla sagacia del lettore.
   Riconosco che gli scrittori hanno ragione di far questo ; anzitutto ciò dà un poco di tono e di importanza al libro ; inoltre costituisce un' attrattiva di più per i [numerosi lettori nei quali è più o meno sviluppata 1' enigmofilia che esiste in germe in ogni persona.
   Quanto poi ai pochi veramente « intelligenti lettori », essi si accorgono spesso che l'unico filo ideale che collega il volume è la assenza di idee o la sistematica ignoranza.
   Tanto più gradite perciò riescono le eccezioni, quale quella rappresentata dal volume di Leo G. Sera.
   In esso non solo si sente, attraverso alla molteplicità degli argomenti, sempre una stessa intelligenza elaboratrice, ma si possono seguire chiaramente le fasi dell'interessante evoluzione e maturazione di questa intelligenza ; svolgimento tanto più degno di studio in quanto non è eccezionale, ma trova, almeno nelle grandi linee, riscontro in quello di parecchi altri giovani pensatori contemporanei.
   L' evoluzione compiuta dal Sera è una delle più pericolose e se non si può dire che il Sera, quale si mostra in questo volume, abbia del tutto trionfato e non sembri ancora attaccato a concezioni ormai generalmente oltrepassate, si può affermare che egli ha già superato le insidie più terribili e che si possono attendere nuovi eccellenti prodotti da questa faticosa maturazione.
   Il Sera, al pari, anzi più degli altri giovani della sua generazione intellettuale, ha subito il potente fascino del Nietzsche e dello Stendhal e se il suo forte senso critico gli ha impedito di perdersi subito nella folla degli imitatori entusiasti, il lungo studio di quei due scrittori ha rafforzato la loro inlluenza sul suo pensiero. Anche un seguace del Nietzsche, fra i più originali ma anche fra i più discutibili, il Morasso, ha attratto per le sue teorie sociologiche il Sera che annette ai problemi sociologici un' importanza grandissima, che talvolta può anche sembrare eccessiva.
   Quando avrò aggiunto che il Sera è un medico che si è occupato con interesse di questioni biologiche e filosofiche, ognuno vedrà chiaramente quanto grande fosse il pericolo che risultasse da tutto ciò una pseudo-filosofia « scientifica » a base di egotismo e di materialismo, nella quale delle comode teorie sociologiche giù-