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Il superiore del Regio esercito, die non riceve il saluto dovutogli, non deve fare direttamente osservazioni ad individui appartenenti al personale su accennato, ma deve informare della cosa i propri superiori, indicando il nome e cognome dell'individuo, al quale ha, pertanto, facoltà di richiederli.
Spetta al comandante di presidio di regolare le questioni disciplinari anzidette, per le quali può mettersi in relazione d'ufficio coi superiori diretti di chi ha commesso la mancanza, purché aventi, grado di ufficiale, od altrimenti con le competenti autorità dalle quali quel personale dipende.
Per reciprocità, disposizioni analoghe alle precedenti sono date dalle autorità competenti ai personali anzidetti, e perciò il militare del Regio esercito, qualora richiesto, deve dire il proprio nome e cognome.
147. In tempo di guerra vi ha inoltre obbligo di saluto fra il militare del Regio esercito ed il. personale assimilato di rango a grado militare, indicato nel Servizio in guerra.
148. Tra uguali di grado il saluto reciproco è dovere di cortesia e di cameratismo. Però, i militari non fregiati del distintivo di mutilato o di decorazione al valor militare, hanno l'obbligo del saluto verso i militari di pari grado fregiati di tali distinzioni.
Le sentinelle hanno l'obbligo di salutare (posizione di attenti a pied'arm) i decorati al valor militare e i mutilati che vestono l'abito civile, i padri, le madri e le vedove dei decorati morti sul campo od in seguito a ferite riportate in combattimento, ed i genitori dei caduti, insigniti della medaglia d'onore.
Da parte di ogni altro militare il saluto alle anzidette persone, è atto di cameratismo e di cortesia.
I decorati e mutilati che vestono l'abito civile, i genitori e le vedove, per aver diritto agli onori ora detti, devono portare in modo visibile i segni delle decorazioni che loro conferiscono l'accennato diritto.
149. Il saluto è dovuto in ogni luogo, sia di giorno, sia di notte, anche quando l'attenzione della persona, che si deve salutare, sia rivolta altrove. Nei pubblici passeggi e nei luoghi chiusi si saluta una