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Nelle vicinanze dell'elemento nemico da esplorare, assume la formazione meglio adatta a rilevare i dati cercati.
Nella ricognizione di un abitato, o di un bosco fitto di limitate dimensioni, la pattuglia si ferma all'esterno sorvegliandone gli sbocchi ed invia all'interno due o tre suoi uomini. Ove sia possibile essere sorpresi, tiene le baionette inastate.
Il collegamento a vista dev'essere continuativo, in terreno ove il nemico ha disseminato suoi elementi o può tendere insidie. Gli sbalzi sono più brevi, più circospetta la marcia, più minuta l'osservazione, soccorsa anche dall'udito.
Incontrando nemici poco numerosi la pattuglia balza loro addosso con l'arma bianca. Se si tratta di forze superiori si dispone in modo da spiarne, non vista, le mosse, constatarne forza, specie, disposizione e direzione.
Se cade in una imboscata, cerca di disimpegnarsi: gli uomini si gettano in direzioni diverse; ognuno cerca di vedere in quale direzione si sposta il capo pattuglia e di riunirsi a lui, copertamente, appena possibile.
La pattuglia inoltratasi in un intervallo fra reparti nemici cerca rilevare, senza svelarsi, distribuzione in profondità, posizione, mezzi e contegno dei reparti contigui. Impossibilitata.a proseguire, avverte il superiore dal quale dipende, segnalando la propria posizione, e continua intanto da forma il suo servizio.
Per rientrare al proprio reparto, la pattuglia segue un cammino diverso da quello percorso nel-l'avanzare. Soltanto di notte, nella nebbia, od in terreno fittamente coperto e poco noto, ritorna sui propri passi, per evitare di smarrirsi. Giova a tal fine l'abitudine di segnare, in modo facilmente riconoscibile l'itinerario che si sta percorrendo.