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FEDERICO SCHILLER
in Amore e raggiro afferma die le classi dominanti sono possedute interamente dal vizio e mirano alla corruzione e alla distruzione della classe borghese, e che la viriti è propria di questa classe soggetta, ma non ha baldanza uè t'orza per farsi valere; nel Don ('urlos inline prevede il trionfo del bene sul male, quando il puro senso umano avrà avuto ragione della malignità e della doppiezza dei principi e la libertà avrà preso il sopravvento sulla intolleranza politica e religiosa.
In questi drammi, e specialmente nei tre primi, il poeta non obbedisce ancora a un criterio d'arte ben determinato. Egli procede con foga impetuosa e non corretta (piasi dalla ragione, non si cura dell'armonia delle parti, non della verisimiglianza : ha enfasi più che eloquenza : ama le immagini gonfie e spesso stravaganti: mette in azione tutto l'armamentario della retorica, si camuffa spesso (la brigante o da gentiluomo per sciorinare innanzi ai frequentatori della platea le sue confezioni filosofiche e le sue opinioni politiche e sociali. Questi difetti sono alquanto attenuati nel Don Curio*, sebbene anche in questo dramma egli miri al trionfo della tesi, e non scompaiono del tutto negli altri due: La Vergine- di Orléans e La Sposa di Messina.
La \ i ri/ine d'Orléans (che, come anche il Don Carlos, per la sua derivazione dalla storia, dovrebbe entrare nella seconda categoria, e che è stato aggregato alla prima perchè degli avvenimenti storici, cui si riferisce, non rimangono che pochi fatti e pochi nomi) è stata evidentemente composta dal poeta ili opposizione allo Shakespeare, il (piale, nella sua tragedia Kurico \ I (parte prima), aveva fatto della simpatica eroina francese un'astuta ed impura avventuriera, e ricade infatti nell'eccesso opposto. Là pulzella, nel dramma schilleriauo, non solo è una strenua virago, (piale la Camilla virgiliana e la Clorinda farsesca, ma è anche un modello di virtù femminile. In tutta la tragedia, la storia e la tradizione sono quasi affatto