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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   XIV
   FEDERICO SCHILLER
   delle imagini poetiche e, infine, la notevole copia (lei personaggi abilmente e vigorosamente scolpiti, come, ad esempio, quello di Carlo Moor, nei Masnadieri, di Don Carlo e del Marchese di Posa nel Don Carlos, di Luisa Miller in Amore e raggiro; i quali pregi spiegano chiaramente i molti plausi che riscossero ovunque nel secolo scorso e il perchè ne rimanesse vivamente impressionata la fantasia del nostro grande maestro Giuseppe Verdi, il (piale, com'è noto, musicò / Masnadieri'., il Don Carlos. e-, in Luisa.Miller, Amore e raggiro.
   1 difetti però che abbiamo notato in questi drammi scompaiono interamente in quelli della seconda categoria, i quali furono immaginati e composti dal j poeta dopo gli studi lunghi, intensi, profondi della storia, della filosofia e dei capi lavori delle letterature greca e latina, e dopo una non breve e dolorosa esperienza della vita.
   Vengono primi, per ragioni cronologiche, i tre drammi che formano la trilogia del Wallenstein, e cioè 11 Campo di W. (Wallensteins Lager), T Piccolomini (Die Piccolomini) e La morte di W. (Wallensteins Tod), veramente ammirabili per ordine, per precisione, per armonia, per evidenza e grandiosità di rappresentazione e perfezione di forma, per la semplicità austera della concezione, per il movimento ampio, fremebondo e quasi selvaggio dell'azione, per la ricchezza molteplice degli episodi e la straordinaria varietà dei tipi e dei caratteri, sui quali dominano, per delicatezza d'anima e di linee, quelli di Max (Massimiliano Piccolomini) e di Tecla, figlia del Wallenstein, e, per grandiosità, quelli di Wallenstein, di Ottavio Piccolomini e di Buttler.
   La Maria Stuarda, che cronologicamente segue e che ha la solennità e le proporzioni di un poema, è ricchissima di situazioni drammatiche di una rara bellezza e (li pregi d'arte superiori. Le tragiche vicende della sven turata regina di Scozia, dai primi tempi della sua prigionia fino al momento terribile in cui lascia sul ceppo,