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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   VITA ED OPERE
   XV
   con la bellissima testa, i suoi infiniti e incomparabili do lori ; gl'intrighi e le corruzioni della corte di Elisabetta ; le ambizioni feroci e le malvage passioni dell'epoca ; la politica losca, violenta e sopraIfattrice dei regnanti; la brama sconfinata di dominio; la sete di sangue e di vendetta.; il servilismo abbietto dei cortigiani; l'assenza di ogni umana pietà nelle vendette e nelle punizioni; il fanatismo religioso, vi sono rappresentati con una esat tezza storica e una evidenza sorprendenti. In nessuna storia sono riprodotte pili al vivo la doppiezza, la scaltrezza, l'abilità politica e l'animo perverso di Elisabetta. Essa è posta a contatto con ambasciatori, con ministri, con cortigiani, con servitori e dagli atti e dalle parolf> e dal contegno balzano vive e luminose le qualità della sua anima e della sua niente e si scolpiscono vivamente nella memoria e nel cuore del lettore o dello spettatore. E accanto a lei sorgono del pari vive, parlanti e, meno qualcuna, storicamente precise, le figure di Cecilio, il ministro e cortigiano servile, senza scrupoli, senza cuore, e sordo a ogni appello della giustizia e della pietà; del conte Talbot, carceriere magnificamente umano e cavalleresco e cortigiano indipendente e magnanimo ; del conte di Leicester, combattuto dalla devozione ad Elisabetta, di cui è il favorito, e dall'amore che nutre per Maria, della quale doveva essere lo sposo, e che insozza, per viltà, tutta la sua vita con un atto spregevolissimo; e, per tacer dell'altre, quella di Maria Stuarda, figura dominatrice, bella ed eroica, esempio insigne di umana debolezza e di umana pietà, oggetto in perpetuo di amore e di profonda commiserazione. Il grande Goethe definì ammirabile questa tragedia ed i posteri non possono che 'ratificarne il giudizio.
   Il Gìiglielmo Teli, che Gioacchino Rossini vestì delle sue divine note, chiude in modo più che degno la breve, ma fulgida serie dei drammi storici, e purtroppo, come s'è visto, la imponente attività artistica del poeta, che