XII
FEDERICO SCHILLER
si conclude, come aveva cominciato, con un grido super Ilo «li libertà.
.Ma. mentre nei Masnadieri sono pochi individui clic, con parola violenta e con violenti mezzi, si ribellano, in nome della libertà, all'ordine costituito e domandano un nuovo assetto sociale, qui è tutto un popolo operoso, onesto, rispettoso della legge, dell'ordine e della proprietà che. in nome dei diritti acquisiti e della fatica consumata in lungo corso ili secoli a dissodare e rendere ferace un terreno selvaggio e negato agli uomini, domanda, in forma legale, il rispetto dell'antico possesso e delle antiche guarentigie, e poiché l'uno e le altre, non solo gli vengono negati, ma. all'onesta domanda vien risposto dai rappresentanti del potere tirannico con la violenza pubblica e privata, composti gl'interni dissidi e messi in comune i nobili sdegni, i dolori, la virtù, il valore, insorge concorde contro il vile oppressore, e, prostratolo, non infuria nella vendetta, ma generosamente perdona e si ricompone in pace.
(ili atti di Guglielmo Teli si inseriscono nell'azione generale e la integrano e l'abbelliscono, non la determinano, ma la figura dell'eroe, semplice e tranquilla, si solleva di mezzo al gruppo dei generosi che fremono ed operano, e lo domina con la sua straordinaria altezza morale, col suo spirito di gigante buono e magnanimo.
Questo purissimo e nobilissimo campione della patria libertà è (pianto di più grandioso e di più simpatico la fa itasia dei popoli e dei poeti ci abbia tramandato. Senza pose -eroiche, senza mosse studiate, senza spavalderia, compie le più audaci imprese, affronta le più terribili difficoltà, e non per smania di plausi <> per ordini di principi o di folle, ma per impulso del proprio animo, pei- istintivo ossequio al dovere. IO risoluto e fermo nell'azione, parco e prudente nella parola. Nessuno, neppure l'uomo del mestiere, che sa infiniti pericoli felicemente superati, vuole avventurarsi nel lago scoti-