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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   marta stuarda
   Paulet Onde questo monile? onde l'aveste? Nel giardin fu gittate al reo disegno Di sedarne i custodi. Oli maledette Quest'al ti femminili ! Opra gittata T<] la mia vigilanza, il mio sagace Frugar per ogni dove! Ancor tesori, Ancor riposti preziosi arredi, (va sopra lo scrigno) Dove chiuso fu questo, oli 'ben celarsi Podino altre cose!
   Anna Tracotante, indietro !
   I segreti qui stan della regina.
   Paulet Cerco appunto di questi, (ne trae degli scritti)
   Anna Informi scritti,
   Esercizj di penna, onde raccorcia L'ozio ingrato del carcere.
   Paulet Nell'ozio
   Crea lo spirto maligno i suoi proposti.
   Anna Roti francesi dettati.
   Paulet Un argomento
   Dellai loro perfidia! È l'idioma Che l'avversario d'Albion favella.
   Anna Pensieri d'una lettera in diritta Alla vostra regina.
   Paulet 'Io me ne faccio
   Consegnatore, (apre una molla segreta, e ne leva ai-mini ornati preziosi)
   Che mi splende agli occhi?
   Stato e membro del Consiglio Privato di Elisabetta, nel castello di Ghartley, nella contea di Strafford, dorè Maria era stata trasferita dal castello di Tutbury, verso la fine di dicembre dal 1585, dopo la scoperta-, fatta dal Walsingham, della congiura del Babington (vedi n. 9), per rintracciare dormenti diretti di Maria. a conferma della sua partecipazione alla congiura. Maria, perchè questa perquisizione potesse compiersi a sua insaputa, fu, con la scusa di una partita di caccia, allontanata e condotta al castello di Timi, proprietà di 8ir Walter Ashton, dove fu trattenuta ben diciassette giorni e poi ricondotta a Ghartley.