atto primo — scena i.
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Un diadema ingemmato a franchi gigli? Ponetelo cogli altri, (lo consegna a> Druri)
A nna
Oli violenza !
Oh quanti oltraggi tollerar n'è forza !
l'Ann: Offendere ne può fin che possiede ; Perocché nella man di quell'astuta: Tutto in arme si cangia.
Anna
Ah, più benigno
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-Mostratevi, signor ! Non la private D'un ultimo ornamento! In questo avanzo Dell'antico splendor la dolorosa. Alcun dolce ritrova. Ogni altra pompa Tolta- le avete !
Paulet
Con gelosa, curai
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Vi sarà custodito e ritornato A miglior tempo.
Anna
Chi diria, veggendo
L'abbietta nudità di queste mura, Che dovesse abitarvi una- regina? Dov'è l'aurato padiglion raccolto Sovra i morbidi strati? Un aspro suolo il] Forse ai lei non offende i molli piedi?
Non copre quella, suai povera mensa Un vii metallo, che saria rifiuto D'ogni desco volgar?
Paulet JSTon altrimenti
Convitava, a Sterlingo4, il re marito5,
1 Sterlingo: Stirling, città della Scozia,, nella conica omonima.
5 II re marito : il secondo marito di Maria, Lord Henry Darnley, figlio del Conte di Lennox e di Margherita Douglas, figlia del Conte di Angus, nipote di Enrico Vili e vedova di G-iaeomo IV, re di Scozia.
Egli era dunque parente delle due famiglie che stavano sui troni di. Inghilterra e di Scozia. Maria lo sposò il 29 di luglio 1 ¦')()'), quando non aveva ancora compiuto vent'anni, e questo matrimonio pose fine ai rapporti cordiali tra Maria e la regina Elisabetta, la quale, per suoi fini particolari, avrei)-