atto primo — scena Vii. 31
Del suo duro custode? or ohe per giunta Un secondo n'acquista in quel villano Vostro nipote, e al carcere si vede Raddoppiati i cancelli?... Paulet E qual cancello
Dall'arte di costei mi fa securo? ( 'hi mi sa dir se le ferrate imposte Qualche limai notturna abbia corrose?
0 disotto al terremo o nel parete, Immobile all'aspetto, unai segreta Cavità si nasconda, e, me dormente, Introduca di furto il traditore?
Oli sia pur maladetto il tristo' uticio Che mi condanna a vigilar su questa-Perigliosa di mali apportatrice ! Lo spavento mi sveglia, a tardai notte ; Mi getto dalle piume, e mi raggiro Di su, di giù qual tormentato spirto, E con mano tremante or vo tentando Le toppe e i chiavistelli, or delle scólte La< fedeltà ; nè sorge alba novella Ch'io non terna avverati i miei sospetti. Pur la speranza che s'appressi il fine
1 )e' miei travagli a consolarmi viene ; Perocché mi darei più volentieri
A custodir gli spiriti dannati Che l'astuta reina..,. Anna Ella s'avanza.
Paulet Nelle mani ha la croce, in cor l'orgoglio E la mondana voluttà.
SCENA II.
Maria velata, con un crocifìsso in mano. I precedenti.
Anna (le corre incontro) Reina.
Ne si calpesta interamente! al colmo Son le asprezze e gl'insulti ! Ogni novello Mattin novelli vitupèri aduna